Tesla ha preso una mossa audace negli Stati Uniti, annunciando la “congestion tax” per incentivare una più rapida rotazione delle vetture ai Supercharger. Questa tassa sostituisce la precedente “tassa di inattività” e mira a evitare il sovraffollamento delle colonnine di ricarica.
La nuova politica entra in vigore quando il livello della batteria di una Tesla raggiunge il 90%. A questo punto, gli automobilisti saranno soggetti a una tariffa aggiuntiva di un dollaro al minuto per ogni minuto di utilizzo del Supercharger.
In una comunicazione ufficiale, Tesla ha dichiarato: “In alcune località dove sono presenti i Supercharger, le tariffe di congestione sostituiranno le tariffe di inattività. Una tassa di congestione è una tassa da pagare quando un Supercharger è occupato e la batteria del tuo veicolo è al di sopra di un certo livello.”
Inizialmente, questa politica sarà implementata solo negli Stati Uniti, ma potrebbe essere estesa ad altri Paesi in base ai risultati ottenuti. Mentre l’Italia, con la sua quota di auto elettriche al 3,9%, non è attualmente considerata, il futuro potrebbe portare sorprese.
L’implementazione di una tassa di congestione riflette l’importanza di mantenere una rotazione efficiente delle vetture ai Supercharger. Caricare la batteria fino all’80% è raccomandato per prestazioni ottimali, e l’incentivazione a liberare le colonnine prima del raggiungimento del 90% sembra essere una mossa ragionevole.
Tesla ha anche introdotto una notifica via sistema di infotainment, avvisando gli automobilisti cinque minuti prima che la carica raggiunga il 90%, preparandoli a scollegare la loro auto e permettendo ad altri di usufruire della ricarica.
Un’altra innovazione degna di nota è il Supercharger V4 di Tesla, che rappresenta una significativa evoluzione delle stazioni di ricarica e che ora sono disponibili anche in Italia, contribuendo a migliorare ulteriormente l’esperienza di ricarica per i conducenti di veicoli elettrici.