I SUV inquinano di più? Qual è il loro impatto ambientale? Il rapporto della Global Fuel Economy Initiative (GFEI) evidenzia un impatto significativo sull’emissione di anidride carbonica derivante dalla crescente popolarità dei SUV di grandi dimensioni tra il 2010 e il 2022. Se non fosse per la fervente preferenza per questi veicoli, le emissioni di CO2 legate alla mobilità su strada avrebbero potuto ridursi di oltre il 30%, secondo quanto riportato dalla GFEI. I SUV, soprattutto quelli di grandi dimensioni, sono al centro di un dibattito globale, amati e odiati, e la loro diffusione ha sollevato domande sulle implicazioni ambientali.

La GFEI ha analizzato l’andamento delle emissioni di CO2 nei dodici anni presi in considerazione, durante i quali si è verificata una transizione significativa verso veicoli elettrici. I risultati dello studio, consultabili nel dettaglio su un link fornito, sottolineano che nonostante il potenziale di riduzione delle emissioni di oltre il 30%, la diminuzione effettiva è stata del 4,2%. Il desiderio di SUV di grandi dimensioni ha rappresentato il principale ostacolo a una maggiore riduzione, annullando il 25,8% del taglio potenziale.

Quanto inquinano i SUV?

Questo fenomeno, definito “SUV-mania”, ha portato a una crescente preferenza per vetture più ampie, spaziose e pesanti, con conseguenti consumi energetici più elevati. L’aspirazione collettiva a veicoli più imponenti ha neutralizzato i benefici apportati dalla transizione verso la mobilità elettrica, che avrebbe potuto contribuire in modo significativo alla riduzione complessiva delle emissioni.

Attualmente, i SUV rappresentano circa il 51% del mercato delle auto nuove, con un aumento del peso medio dei veicoli leggeri oltre 1,5 tonnellate. Questo aumento delle dimensioni dei veicoli non è solo guidato dalla domanda dei consumatori desiderosi di spazio e comfort, ma anche dagli alti margini di profitto che le case automobilistiche ottengono vendendo modelli di SUV a prezzi elevati, ma con costi di produzione relativamente bassi.

Sheila Watson, vicedirettrice della Fondazione FIA, ha sottolineato l’urgenza di affrontare il problema delle dimensioni crescenti dei veicoli, definendolo una minaccia per molteplici aspetti della mobilità sostenibile, compreso il cambiamento climatico e la sicurezza stradale. La richiesta degli autori del rapporto è rivolta anche ai governi, invitandoli a stabilire limiti sulle dimensioni dei veicoli di tutte le tipologie di alimentazione, inclusi ibridi, elettrici e a combustione interna, per promuovere l’adozione di veicoli elettrici più piccoli.

Alcune città, come Parigi, hanno già intrapreso azioni in questa direzione, proponendo restrizioni e tariffe di parcheggio più elevate per i proprietari di SUV. Inoltre, la necessità di invertire la tendenza verso veicoli più leggeri e compatti è stata sottolineata anche per la mobilità elettrica al fine di rendere il mercato più equo e ridurre la dipendenza da minerali critici e la domanda di elettricità. La sfida di bilanciare la soddisfazione del desiderio di “grandezza” con la necessità di ridurre le emissioni di CO2 rappresenta un punto centrale nella ricerca di soluzioni sostenibili per il futuro del trasporto su strada.

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