La natura controversa del canone televisivo ha portato a una diffusa evasione fiscale. Questo fenomeno ha fatto sì che il canone RAI diventasse una delle imposte più evase nel nostro Paese. Di fronte a questa situazione e per riuscire a fronteggiarla, il Governo italiano ha deciso di rendere il pagamento del canone più vincolante. Per riuscirci, lo Stato ha reso obbligatorio il pagamento inserendolo nella bolletta per la luce. Quindi tutti i cittadini sono obbligati a saldarlo insieme alle proprie bollette per l’utenza della luce. Attualmente, il costo annuale del canone è di 90 euro, suddivisi in 10 rate da 9 euro ciascuna. Tuttavia, sembra che ci siano progetti per ridurre questa tassa a 70 euro all’anno a partire dal 2024.
Un elemento chiave nel dibattito riguardante il canone televisivo è rappresentato dalle esenzioni
previste per alcune determinate categorie di cittadini. Tra queste esenzioni troviamo quelle per:La questione dell’esenzione del canone per alcune categorie di cittadini solleva interrogativi sulla giustizia e l’equità dell’imposta. Molti cittadini si chiedono se il canone Rai sia davvero necessario e se la sua esenzione in determinati casi sia sufficientemente motivata. Tuttavia, il Governo sostiene che il canone è fondamentale per finanziare il servizio pubblico radiotelevisivo e garantisce la qualità e la diversità dei contenuti offerti.
Dunque, il canone televisivo in Italia è un argomento complesso e controverso che coinvolge aspetti fiscali, sociali ed economici. La sua esenzione per alcune categorie di cittadini alimenta il dibattito sull’equità delle imposte e solleva interrogativi sul ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo nella società contemporanea.