Il ventesimo rapporto dell’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti ha gettato luce su come gli italiani si muovono nel 2023, rivelando un quadro preoccupante. Nonostante la pandemia abbia portato a un calo generale degli spostamenti rispetto al 2019, gli italiani continuano a preferire l’auto come mezzo di trasporto principale, con il 65,6% degli spostamenti effettuati in auto, un aumento rispetto al 62,5% del 2019. Questa tendenza è ancora più marcata nel Sud e nelle Isole, dove la percentuale sale al 71,3%.
Auto: le abitudini degli italiani
Il rapporto rileva che la maggior parte degli spostamenti sono di breve distanza: il 29,5% degli spostamenti è entro i 2 km e il 44,9% è tra i 2 e i 10 km. Solo il 2,4% degli spostamenti supera i 50 km. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, il lavoro non è la motivazione principale di spostamento: solo il 32,9% degli spostamenti è legato al lavoro, mentre la gestione familiare rappresenta il 35%.
La mobilità dolce, come camminare e andare in bicicletta, è ancora poco utilizzata: solo il 18,9% degli spostamenti avviene a piedi e solo il 3,8% in bicicletta. L’uso del trasporto pubblico si attesta al 7,8%, con una forte disparità tra Nord-Ovest (10,3%) e Sud e Isole (4,6%).
Un altro aspetto preoccupante è l’età delle auto: il 60% del parco auto in Italia ha più di 10 anni, con un’età media di 12,5 anni. Questo significa un impatto ambientale più elevato, dato che la maggior parte delle auto è a benzina o diesel. Solo lo 0,3% delle auto in Italia è elettrica, un numero molto inferiore rispetto ad altri paesi europei.
Questi dati mostrano una realtà in cui gli italiani dipendono ancora fortemente dall’auto, con pochi cambiamenti verso modalità di trasporto più sostenibili e un parco auto invecchiato e inquinante. Questo scenario richiede un’azione immediata per promuovere alternative più ecologiche e sostenibili per la mobilità.