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ChatGPT è pericoloso, così possono ottenere i vostri dati

Probabilmente non esistono persone legate al mondo del web anche semplicemente con il proprio smartphone che non hanno sentito parlare di ChatGPT. Il chatbot più famoso al mondo è una delle invenzioni che hanno rivoluzionato il pianeta sotto ogni aspetto.

L’intelligenza artificiale su cui ChatGPT si basa, consente di interagire con un assistente che sembra essere umano a tutti gli effetti. OpenAI pensò ad una soluzione del genere proprio per fornire un aiuto all’umanità, con l’obiettivo di mettere a disposizione una piattaforma in grado di far interagire in ogni momento gli utenti con qualcosa che sappesse tutto di ogni argomento.

A quanto pare l’esperimento è riuscito alla grande, visto che anche in ambito lavorativo ChatGPT torna utile a molte persone. Ci sarebbero però alcuni pericoli di cui la maggior parte delle persone sarebbero ignare. Alcuni autori di una ricerca sono stati in grado di tirare fuori un aspetto fino ad ora occulto a molti utenti. A quanto pare è possibile venire in possesso dei dati sensibili

delle persone proprio parlando con il famoso caboto di OpenAI.

ChatGPT vi svela le informazioni degli altri utenti, ecco in che modo

Al fine di garantire una conoscenza totale di ogni argomento, ChatGPT va addestrato in quanto chatbot votato all’apprendimento digitale. Proprio per questo motivo bisognerebbe stare attenti: il gruppo di lavoro intento nel capire quanto il chatbot possa essere pericoloso sotto questo aspetto ha effettuato una ricerca con solo 200 dollari.

È bastata questa esigua cifra per riuscire a tirare fuori informazioni private e sensibili di diversi utenti. I ricercatori sono riusciti infatti a far svelare a ChatGPT tantissimi dati privati semplicemente chiedendogli di ripetere una parola all’infinito.

Nell’intento di farlo, la piattaforma ha cominciato a sputare improvvisamente fuori dei dati di addestramento con molte informazioni personali di utenti in giro per il mondo. Chissà che non possano essere stati i vostri…

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Pubblicato da
Carlo Mariucci