Il 23 ottobre è stato un giorno storico per il mondo della ricerca nucleare, con l’inaugurazione ufficiale del più grande reattore sperimentale per la fusione nucleare a confinamento magnetico in Giappone. Questo nuovo reattore, noto come JT-60SA, non solo rappresenta un passo avanti significativo nella ricerca nucleare, ma svolgerà un ruolo chiave nello sviluppo delle tecnologie necessarie per il grande reattore Iter, programmato per nascere in Europa nei prossimi anni. L’intero progetto è stato realizzato nell’ambito dell’accordo Broader Approach tra l’Unione europea e il Giappone, con un notevole contributo da parte dell’Italia.
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha espresso grande orgoglio per il contributo italiano al successo del progetto. Ha sottolineato il ruolo cruciale dell’Italia nel fornire supporto scientifico e componenti del tokamak come parte del contributo volontario nell’ambito dell’accordo Broader Approach. Il contributo pubblico italiano ammonta a 70 milioni di euro e coinvolge attivamente il Consorzio Rfx e il mondo industriale, coordinato dall’Enea. Questo consorzio ha fornito componenti essenziali come cavi superconduttori per i magneti, bobine toroidali superconduttrici, e casse di contenimento delle bobine. Aziende italiane di spicco, tra cui Enea, Tratos Cavi, Criotec, ASG Superconductors, Walter Tosto, Poseico Power Electronics, e OCEM Tecnologie Energetiche, hanno svolto un ruolo chiave in questo successo.
Il Ministro ha ulteriormente evidenziato il ruolo cruciale del Consorzio RFX, agendo su mandato del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nello sviluppo di progetti innovativi per i sistemi di protezione delle bobine superconduttrici. Aziende italiane come Ansaldo Sistemi Industriali (ora Nidec Asa) e Equipaggiamenti Elettronici Industriali hanno fornito soluzioni avanzate per garantire la sicurezza e la stabilità del reattore.
I lavori per la costruzione di questo reattore sono iniziati nel lontano 2007, e il fatto che sia diventato operativo rappresenta un notevole traguardo. Il JT-60SA è ora il più grande reattore tokamak a confinamento magnetico, una tecnologia fondamentale che cercherà di replicare i processi che avvengono all’interno delle stelle per produrre energia pulita. Il costo totale di costruzione è stato di circa 560 milioni di euro, distribuiti tra Europa e Giappone.
Alla cerimonia di inaugurazione del JT-60SA, hanno presenziato importanti figure come il Commissario Europeo per l’Energia, Kadri Simson, e i ministri giapponesi per Istruzione, Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia, oltre al ministro per la Politica Scientifica e Tecnologica. Questo evento sottolinea l’importanza della collaborazione internazionale nella ricerca nucleare e pone le basi per un futuro energetico più sostenibile e avanzato. In un’epoca in cui l’energia pulita è essenziale per affrontare sfide globali, questo reattore rappresenta un passo avanti significativo verso una fonte di energia più sicura e sostenibile per le generazioni future.