In seguito all’aumento della produzione e commercializzazione di auto elettriche, la questione della scelta delle batterie più idonee ad alimentare questa tipologia di veicolo, ha assunto un ruolo determinante.
A tal proposito, la maggior parte delle batterie per auto elettriche di oggi utilizza sottocategorie di ioni di litio, come: il nichel–manganese-cobalto (NMC), il nichel-cobalto–alluminio (NCA) o il litio-ferro-fosfato (LFP).
Ma pochi sanno che esistono anche altre alternative piuttosto allettanti, stiamo parlando delle batterie agli ioni di sodio.
Le batterie agli ioni di Sodio offrono numerosi vantaggi, come un costo inferiore ed una maggiore sicurezza. Tuttavia, ciò che potrebbe frenare i guidatori ad acquistarle sono probabilmente le loro prestazioni non proprio eccellenti
. Questo perché, l’inferiore densità energetica delle batterie agli ioni di sodio rispetto a quelle agli ioni di litio ne limitano l’efficacia.Nonostante ciò, però sembra che gli ioni di sodio stiano, man mano, riuscendo ad attirare l’interesse di molte aziende.
Stiamo parlando di aziende diffuse in tutto il mondo, come ad esempio, in Cina, in cui alcune auto sono già state equipaggiate in questo modo e sono pronte alla commercializzazione, mentre molte altre ancora sono in programma.
Grande interesse anche in Europa, in cui la svedese Northvolt si è impegnata a realizzare una batteria agli ioni di sodio per l’accumulo di energia, con una densità di 160 Wh/kg, proprio come quelle LFP, progetto che ha avuto un grandissimo successo.
In conclusione, possiamo quindi dire che seppur le prospettive di utilizzo delle batterie agli ioni di sodio sono limitate, esse costituiscono comunque una valida alternativa a molti altri sistemi.