“La possibilità di usare i tag per un argomento nei propri post è ora disponibile a livello globale in modo da rendere più facile per gli altri trovarli e partecipare alla conversazione”, spiega Adam Mosseri. I tag funzionano in modo simile agli hashtag ma può essercene solo uno per post, come annunciato dalla piattaforma. Nonostante le somiglianze, ci sono anche alcune differenze rispetto agli hashtag presenti su Twitter/X, o su Facebook.
Ma a differenza degli hashtag, il tasto “#” può essere seguito da un’intera frase – anche senza spazi – e da caratteri speciali, ha spiegato Moserri. Threads è stato lanciato a luglio ed è presto diventato uno dei principali rivali tra le piattaforme social, raggiungendo la cifra record di 10 milioni di iscrizioni in poche ore e guadagnando 100 milioni di utenti in soli cinque giorni. In seguito alle diverse modifiche apportate da Musk ad X gli utenti si sono presto rivolti alla piattaforma Threads di Instagram per provare qualcosa di diverso.
Il lancio strategico della piattaforma in un momento in cui X stava affrontando un contraccolpo l’ha aiutata ad acquisire rapidamente utenti. Tuttavia, da allora ha faticato a crescere ulteriormente – e talvolta a mantenere – il traffico di utenti. Sin dal suo lancio, ha anche cercato di introdurre nuove funzionalità, alcune parallele a quelle disponibili su X, tra cui una funzione di ricerca, un pulsante modifica e una versione web per la piattaforma.
“Con i tag stiamo provando qualcosa di semplice e leggermente nuovo. Nessun segno #, includendo il supporto per più parole, *solo* un tag per post e la visualizzazione del tag tra le ricerche”, conclude Mosseri. “La speranza è che questo design non così diverso ma migliorato riesca a puntare tutto sui tag e meno sul rischio che diventino motivo di spam, e che lo faccia mantenendo i thread semplici e facili da usare”.