Per chi non ne fosse a conoscenza, il ghiaccio svolge un ruolo davvero fondamentale nella formazione di pianeti e comete. In quanto, il ghiaccio favorisce il raggruppamento delle particelle solide di polvere in frammenti più grandi, dai quali poi si formano pianeti e comete. Inoltre, il ghiaccio contiene al suo interno atomi di carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto, indispensabili per favorire la nascita della vita.
Tuttavia, la vista dei telescopi terrestri è ancora ostacolata dalla nostra atmosfera acquosa.
Mentre, per quanto riguarda i telescopi spaziali, questi non erano in passato ancora sufficientemente grandi come ora, per poter essere impiegati per lo studio e la rilevazioni di oggetti spaziali tanto effimeri.
A tal proposito, risulta davvero considerevole la recente realizzazione di una mappa 2D del ghiaccio presente nei dischi durante la formazione dei pianeti.
Ardjan Sturm dell’Università di Leiden, insieme ad un eccellente team di ricercatori, si è impegnato nella conduzione di uno studio sulla luce della stella HH 48 NE, mentre attraversa il suo disco di formazione planetaria in direzione di Jwst.
Tale ricerca ha consentito agli scienziati di elaborare la prima mappa 2D individuare tracce di ghiaccio di ammoniaca (NH3), cianato (OCN-), solfuro di carbonile (OCS) e anidride carbonica pesante (13CO2).
Ciò che è stato maggiormente compreso, inoltre, è il rapporto tra anidride carbonica “regolare” e anidride carbonica pesante. Grazie a cui i ricercatori hanno potuto calcolare per la prima volta in assoluto, la quantità di anidride carbonica presente nel disco.
Questi calcoli sono stati davvero fondamentali per lo studio e la comprensione di molte teorie della fisica e della chimica. Ma soprattutto per comprendere al meglio la base del processo di formazione dei pianeti e delle stelle.
Lo studio è stato condotta egregiamente grazie all’utilizzo telescopio spaziale James Webb.