Continuano a fare discutere gli smartphone in merito a quelle che possono essere le radiazioni emesse. In realtà la maggior parte delle persone che li utilizzano si ritrovano spesso a non fregarsene nulla di quel valore, che peraltro è anche scritto sulla scatola di vendita.
Gli utenti purtroppo si rifanno solo ed esclusivamente alle caratteristiche tecniche tra cui il processore, la fotocamera e lo schermo, senza dare alcuna attenzione ad un valore in particolare, ovvero quello SAR. Tale coefficiente finisce sempre per scatenare le polemiche, anche laddove non ci sono. Ad oggi infatti non esistono smartphone che con le loro radiazioni emesse potrebbero andare a modificare il DNA di un uomo. A tal proposito è davvero inutile avere paura, siccome non ce ne sarebbe ragione.
Smartphone e radiazioni: i valori e i consigli
Coloro che dovrebbero stare attenti, magari per qualche piccola insorgenza, sono gli utenti che stanno spesso al telefono. Ci sono persone che infatti per lavoro stanno anche 7 o 8 ore al giorno in chiamata ed è per tale motivo che bisognerebbe fare una scelta. Chi è solito fare questo utilizzo del proprio smartphone, dovrebbe optare per un modello con il coefficiente di radiazioni più basso.
In caso contrario, c’è un consiglio fondamentale: utilizzare degli auricolari. In questo modo si potrebbero limitare le problematiche. Allo stesso tempo sono da segnalare alcuni smartphone che registrano valori più alti del solito, anche se nella norma.
C’è l’esempio del Motorola Edge 30 Pro, dispositivo che mostra un valore SAR di 2,25 W/Kg per la testa e 3,37 W/Kg per il corpo. Ovviamente anche gli altri smartphone di brand molto più famosi sono intorno a questi valori. Date quindi sempre un’occhiata alla scatola di vendita.