John Romero ha mantenuto la sua promessa di qualche giorno fa, regalando ai fan di Doom Sigil II, il sesto capitolo non ufficiale del celebre sparatutto. Hanno accompagnato la nuova release con un entusiasmante video di oltre un’ora che presenta una conversazione tra John Carmack e lo stesso John Romero, due delle menti dietro il leggendario Doom.
Il filmato, parte della celebrazione dei 30 anni di Doom, offre una ricca dose di aneddoti interessanti sulla storia di id Softwaree sui titoli iconici come Wolfenstein e Quake. Moderato da David L. Craddock, uno scrittore e documentarista attualmente impegnato nel progetto del nuovo sparatutto di John Romero, previsto per il 2024, il video è un regalo per gli appassionati della storia dei videogiochi.
Doom 6 e i suoi albori
Sigil II, il sesto capitolo di Doom, dona nove mappe, di cui otto sono giocabili in modalità deathmatch multiplayer. La mod è stata rilasciata gratuitamente, ma è disponibile un’edizione digitale al costo di 6,66 euro, che include anche le colonne sonore. Per i veri appassionati, è possibile anche acquistare la versione Shotgun Shell USB, l’ultima edizione fisica speciale disponibile al prezzo di 69,95 euro. Questa edizione include una confezione, una penna USB a forma di cartuccia con il gioco, le colonne sonore, il dietro le quinte della creazione di Sigil II e vari altri gadget.
In questo modo, John Romero ha regalato ai fan di Doom una nuova avventura da affrontare e un’occasione per riflettere sulla storia del leggendario sparatutto che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dei videogiochi. Il videogioco è un classico sparatutto in prima persona (FPS) sviluppato da id Software e pubblicato per la prima volta nel 1993. Il gioco mette i giocatori nei panni di un marine spaziale chiamato “Doomguy”, intrappolato su Marte mentre combatte contro orde di creature infernali invocate da esperimenti scientifici disastrosi.
Doom ha anche introdotto il motore grafico “id Tech 1”, che ha reso possibile una grafica più avanzata per l’epoca, inclusa la visualizzazione di ambienti tridimensionali. Uno degli aspetti rivoluzionari è stata inoltre la possibilità per i giocatori di creare e condividere i propri livelli e mod del gioco, contribuendo a creare una comunità di modding attiva. Il successo stato immediato ed è diventato una parte significativa della cultura popolare. La sua influenza è evidente in molte opere di fantascienza e nei successivi sparatutto in prima persona. Nel corso degli anni, poi, hanno rilasciato il codice sorgente di Doom come open source, consentendo a sviluppatori di tutto il mondo di creare nuovi progetti basati sul suo motore di gioco.