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Apple aprirà una nuova fabbrica di iPhone in India, perché non in Cina?

Apple aprirà una nuova fabbrica per la produzione di iPhone in India, insieme al Gruppo Tata. Una mossa che si allinea con la strategia di Apple di accelerare la sua catena di fornitura in India.

Grazie ad un articolo di Bloomberg, che cita fonti anonime, la nuova fabbrica dovrebbe avere 20 catene di montaggio e dare lavoro a circa 50.000 dipendenti in due anni di operatività. Sempre da questa fonte veniamo a sapere che Apple prevede di rendere operativa la nuova fabbrica nei prossimi 12-18 mesi.

Nel mese di ottobre, il Gruppo Tata ha prelevato uno stabilimento di assemblaggio di iPhone, situato in Karnataka, dall’azienda manifatturiera taiwanese Wistron per 125 milioni di dollari. L’acquisizione è ancora in attesa dell’approvazione normativa.

“L’India è importante per molte grandi aziende tecnologiche per diversi motivi: il capitale umano, la manodopera relativamente a basso costo, una catena di approvvigionamento in fase di maturazione e il pragmatismo del paese”, dichiarato da Prachir Singh

, analista senior di Counterpoint Research.

Ed ecco perché Apple aprirà una nuova fabbrica in India invece che in Cina

Questi rinnovamenti arrivano in un momento in cui Apple sta cercando di ridimensionare le sue operazioni in Cina, a causa della guerra commerciale in corso tra Washington e Pechino e, di conseguenza, aumentare le sue operazioni nelle altre economie asiatiche, tra cui India, Thailandia, Vietnam e Malesia.

“Apple sta cercando un secondo posto per espandere e diversificare le proprie attività produttive oltre la Cina. Il nuovo stabilimento in Karnataka potrebbe essere una chiara indicazione del fatto che l’India è la seconda destinazione”, ha affermato Abhilash Kumar, analista del settore presso TechInsights.

Apple aprirà una nuova fabbrica per la produzione di iPhone in India anche per incentivare le vendite dei propri prodotti in questi paesi, che possono rivelarsi ancor più determinanti per andare a colmare il già florido bilancio dell’azienda californiana.

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Pubblicato da
Tommaso Mastropietro