Nella ricerca incessante dell’orologio perfetto, ci si scontra con un ostacolo che potrebbe gettare un’ombra sul futuro dei computer quantistici, secondo gli esperti della Vienna University of Technology. Questa complicazione, strettamente legata al modo in cui misuriamo il tempo, potrebbe compromettere significativamente le prestazioni dei computer.
La misurazione del tempo è, inoltre, cruciale in molte applicazioni scientifiche e tecnologiche, ma è al contempo soprattutto limitata dalla fisica fondamentale. Gli eventi più brevi di 5.39 x 10^-44 secondi, secondo le teorie scientifiche sull’Universo, sono concettualmente invalide. Prima ancora di raggiungere questo limite estremo, però, si presenta un costo che potrebbe ostacolare la misurazione di unità di tempo sempre più piccole che occorrono alla scienza quantistica.
Il problema della misurazione del tempo per i computer quantici
Questo problema non è solo una sfida ingegneristica, ma è strettamente legato alla natura stessa del tempo, che rappresenta il progresso dell’Universo da uno stato ordinato ad un caos intricato, noto anche come entropia. Marcus Huber, autore principale dello studio di riferimento ha spiegato infatti che la misurazione è sempre, in qualsiasi modo, legata al concetto di entropia.
Nella loro specifica teoria, Huber e il suo team dimostrano che, a meno di avere energia infinita a disposizione, un orologio ad alta velocità alla fine incontrerà problemi di precisione. Sebbene questa limitazione possa non essere un problema per le applicazioni quotidiane, diventa critica per tecnologie come i computer quantistici, che dipendono dalla natura instabile delle particelle in bilico sull’orlo dell’esistenza, dove il tempismo è essenziale.
Attraverso l’aumentare del numero di particelle coinvolte, cresce anche il rischio che una di esse possa essere spinta fuori dal suo stato quantistico critico, riducendo il tempo disponibile per eseguire i calcoli necessari. Lo studio di Huber, pubblicato su Physical Review Letters, non solo illumina un aspetto fondamentale della fisica del tempo, ma solleva anche domande cruciali sul futuro del calcolo e sulla costruzione di computer quantistici nel prossimo futuro.