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Proteggersi dalle truffe digitali: conoscerle per proteggersi

Consigli di Confconsumatori per evitare truffe digitali e proteggere i propri dati

Il panorama delle truffe digitali, con fenomeni come phishing, vishing e smishing, è in costante crescita, con un aumento significativo durante i periodi di lockdown quando l’utilizzo delle piattaforme digitali è aumentato. Queste pratiche truffaldine coinvolgono spesso sofisticate tattiche per estorcere dati personali e informazioni finanziarie agli utenti, con un impatto particolarmente rilevante nel settore bancario online.

 

Come riconoscere e evitare il phishing e il vishing

L’associazione Confconsumatori rivela che centinaia di utenti bancari stanno attualmente affrontando la sottrazione di considerevoli somme dai loro conti correnti online o carte di pagamento a causa di truffe digitali sempre più complesse. Un ulteriore motivo di preoccupazione è la tendenza degli istituti bancari di addebitare ai clienti tutte le responsabilità, una decisione che non convince l’associazione.

Le truffe di solito iniziano con il phishing, dove i truffatori utilizzano messaggi fraudolenti per inserirsi nelle conversazioni autentiche tra i clienti e le banche. Successivamente, si potrebbe verificare il vishing (voice + phishing), in cui il truffatore, fingendosi un operatore bancario, compie telefonate per ottenere ulteriori dati personali dall’utente.

 

Le responsabilità nella sicurezza delle transazioni elettroniche

La risposta delle banche, sebbene dotate di servizi antifrode, è giudicata insufficiente da Confconsumatori. Anche quando vengono avvisate pochi minuti dopo l’operazione truffaldina, le banche si limitano a bloccare l’accesso al conto o alla carta, rifiutando il recupero e lo storno del pagamento. Questo atteggiamento non tiene conto del fatto che molti di questi pagamenti avvengono all’estero, rendendo difficile per i clienti rilevare e prevenire transazioni anomale.

L’associazione ha presentato centinaia di arbitrati bancari in attesa di esito presso la Banca d’Italia, con l’obiettivo di mettere a nudo le responsabilità delle banche e ottenere il rimborso delle somme sottratte tramite truffe digitali. Marco Festelli, vicepresidente di Confconsumatori, sottolinea che la scarsa sicurezza dei pagamenti elettronici contrasta con le politiche di riduzione dell’utilizzo del contante, e l’atteggiamento delle banche non è allineato con la promozione della moneta elettronica.

 

Risposta insufficiente delle banche alle truffe digitali

Per proteggersi, Confconsumatori consiglia agli utenti di diffidare dai messaggi strani, di non cliccare su link senza confermare l’autenticità con la propria banca e, in caso di sospetto, di contattare direttamente l’istituto finanziario. In caso di truffa, le vittime sono incoraggiate a disconoscere le operazioni, sporgere denuncia e cercare assistenza presso l’associazione.

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Pubblicato da
Margherita Zichella