Un importante elemento di precauzione in questo contesto è la creazione consapevole e sicura delle password. Un’indagine condotta da NordPass, azienda specializzata in sicurezza informatica, ha analizzato le password utilizzate in 35 paesi, rivelando uno scenario allarmante. Dati provenienti da 6,6 terabyte di informazioni hanno mostrato che moltissime password sono state compromesse da malware noti, tra cui Redline, Taurus, Vidar, Azorult, Raccoon, e Cryptbot.
Ciò che rende particolarmente inquietante la situazione è la superficialità con cui molte persone creano le proprie password. Dall’utilizzo di sequenze di numeri troppo semplici all’adozione di parole comuni come “password” o “admin”, sembra che la consapevolezza sulla sicurezza online sia ancora troppo limitata. Questo atteggiamento irresponsabile si riflette anche nella scelta di password basate su nomi propri, squadre di calcio e altre informazioni personali facilmente accessibili.
Nel contesto italiano, NordPass ha pubblicato un elenco delle password più utilizzate, evidenziando il rischio immediato di decifrazione da parte di malintenzionati. Tra queste, alcune delle password più comuni sono “admin”, “123456”, “password”, “Password”, “12345678”, “123456790”
e altre varianti altrettanto deboli.Le minacce informatiche del 2023 non si limitano alla debolezza delle password. Secondo le dichiarazioni di Irina Artioli di Acronis, un’azienda svizzera specializzata in sicurezza informatica, le principali minacce includono l’uso sempre più sofisticato dell’intelligenza artificiale e il proliferare di attacchi di phishing. Questi ultimi vedono gli hacker emulare accuratamente siti istituzionali per acquisire dati sensibili, come quelli delle agenzie fiscali o della previdenza sociale. L’AI, inoltre, viene spesso impiegata anche per la creazione di deep-fake e contenuti audio-visivi per diffondere informazioni false.
Nonostante questo ruolo da protagonista nel 2023 per le minacce informatiche, Artioli sottolinea che l’AI può essere un alleato cruciale nella lotta contro gli hacker, consentendo di individuare violazioni con una velocità superiore del 40% rispetto ai metodi tradizionali.
Altro fenomeno in crescita nel 2023 è rappresentato dai ransomware, programmi dannosi progettati per bloccare l’accesso a dispositivi digitali e chiedere un riscatto per sbloccarli. Questo tipo di minaccia mette a repentaglio la privacy degli utenti, richiedendo pagamenti in cambio della restituzione dei dati o dell’accesso al dispositivo.