La nuova trilogia del celeberrimo sparatutto pubblicato da Activision e sviluppato da diverse case produttrici (Infinity Ward, Sledgehammer Games, Treyarch e Raven Software) ha saputo fin da subito stupire i giocatori, veterani e non, con le sue campagne realistiche e dettagliate e il multiplayer revisionato ma qualcosa ancora non quadra:
Le campagne della nuova trilogia Modern Warfare hanno si coinvolto nuovi giocatori ma hanno anche suscitato dubbi nei veterani inerenti al ripetersi di clichè e alla generale innovazione minima che è stata fatta alla campagna, che rappresenta una linea temporale alternativa rispetto a quella della trilogia originale.
Se, grazie al comparto grafico e audio spettacolare dei nuovi giochi di Call of Duty, le campagne di quasi tutti i nuovi titoli sono state accolte positivamente dalla critica, ciò non è bastato a salvare il multiplayer da cheater e problemi tecnici dovuti ai server e pesanti critiche al Matchmaking.
L’aumentare dei cheater nei server di gioco in tutto il mondo ha portato Activision a implementare sistemi anti-cheater e revisioni degli account sospetti in maniera molto drastica il numero dei furbetti non sembra diminuire mentre si nota comunque un trend altalenante per quello che riguarda il numero di nuovi giocatori e di giocatori costanti (dovuto anche al fallimento di alcuni titoli recenti come per esempio Vanguard).
Activision e tutte le aziende software realizzatrici della serie hanno deciso di implementare delle misure per cercare di rendere il multiplayer più piacevole per tutti implementando ad esempio il così detto “Skill-Based Matchmaking (SBMM)” ovvero permettendo ai giocatori di incontrare in partita avversari che abbiano pari abilità indifferentemente dal livello conseguito nel gioco, questa modalità di Matchmaking era già stata intuita dai giocatori ma è stata recentemente svelata in maniera quasi ufficiale dalla stessa Activision.