Il mercato dei carburanti, dopo un periodo di calo durato circa tre mesi, è nuovamente in fermento a causa degli eventi avvenuti nel Mar Rosso nei giorni scorsi. Le tensioni scatenate dalla milizia filoiraniana degli Houthi hanno avuto un impatto diretto sull’approvvigionamento petrolifero globale, causando un aumento significativo nei prezzi di benzina e diesel. Questo rapido cambiamento è stato confermato da una recente analisi condotta da Staffetta Quotidiana.
Le tensioni nel Mar Rosso hanno provocato serie difficoltà nell’accesso alle principali rotte petrolifere mondiali, un evento che ha spinto molte aziende, compresa Eni, a rivedere al rialzo i loro prezzi consigliati. Eni ha annunciato un incremento di un centesimo al litro sia per la benzina che per il gasolio, segnando così il primo aumento dal 12 settembre per la benzina e dal 15 settembre per il gasolio.
Cosa sapere sull’aumento del prezzo di diesel e benzina
Prima di questo aumento, Eni aveva ridotto i prezzi consigliati di benzina di 24 centesimi al litro e di gasolio di 22 centesimi al litro. Questa svolta rappresenta un cambiamento significativo nella tendenza dei prezzi, suggerendo una possibile inversione del trend ribassista che ha caratterizzato i mesi precedenti.
Analizzando i dati forniti dall’Osservatorio prezzi su circa 18mila impianti, emergono le medie dei prezzi praticati, con la benzina self-service a 1,767 euro/litro e il diesel self-service a 1,732 euro/litro. Mentre i prezzi consigliati dalle compagnie sono leggermente superiori, con la benzina a 1,768 euro/litro e il diesel a 1,733 euro/litro, le pompe bianche mantengono prezzi leggermente inferiori.
Per chi preferisce il servizio, i prezzi della benzina sono stabili a 1,909 euro/litro, mentre per il diesel sono 1,873 euro/litro. Le variazioni tra compagnie e pompe bianche sono evidenti, con differenze notevoli che riflettono la concorrenza sul mercato.
Inoltre, i prezzi di altri carburanti come il Gpl, il metano e il Gnl rimangono sostanzialmente invariati, con lievi oscillazioni tra compagnie e pompe bianche. Sul fronte delle autostrade, invece, i prezzi self-service e servito mostrano una differenza significativa, con la benzina a 1,854 euro/litro e 2,123 euro/litro, e il gasolio a 1,827 euro/litro e 2,101 euro/litro.
Questi aumenti rappresentano una sfida per i consumatori, che si trovano ora a dover affrontare costi più elevati per il carburante. L’impatto economico di questa situazione potrebbe riflettersi su diversi settori, rendendo necessaria un’attenta gestione delle risorse e delle spese da parte delle famiglie e delle imprese.