L’industria creativa si trova di fronte a un bivio significativo, con l’uscita del primo volume di “Cyberpunk: Peach John”, un manga scritto da un autore umano e illustrato interamente dall’intelligenza artificiale (IA). Questo passo audace, compiuto in Giappone, solleva interrogativi sul futuro del lavoro creativo e sulla collaborazione tra mente umana e intelligenza artificiale nell’ambito della produzione culturale.
Il manga distopico, ideato dallo sceneggiatore noto con lo pseudonimo di Rootport, ha visto il contributo visivo dell’IA Midjourney. Rootport, un autore di 37 anni, ammette di non avere le capacità di disegnare professionalmente e si affida all’editing dell’IA, seguendo gli input forniti. Questo non rappresenta l’unico caso di collaborazione tra intelligenza artificiale e creatività, ma è il primo in Giappone a coinvolgere un editore così prestigioso come Shinchosha, noto per avere tra i suoi autori figure di spicco come Murakami Haruki.
L’uso dell’IA per chi non sa disegnare
L’utilizzo dell’IA ha permesso a Rootport di accelerare significativamente il processo creativo. Le sei settimane impiegate con l’assistenza dell’IA per realizzare il manga avrebbero richiesto un anno di lavoro a un illustratore professionista umano. Questo dimostra come la tecnologia possa essere un alleato prezioso per superare limiti individuali e rispettare le rigide scadenze dell’industria del fumetto giapponese.
L’opera è stata pubblicata il 9 marzo 2023, ma al momento non sono noti accordi per esportarla. L’interesse attorno a “Cyberpunk: Peach John” si concentra non solo sulla sua qualità artistica e narrativa, ma anche sulle implicazioni più ampie che la collaborazione uomo-IA potrebbe avere sull’industria dell’intrattenimento. Il passo avanti compiuto da Shinchosha suggerisce che l’industria editoriale potrebbe essere sempre più disposta a scommettere su opere create in parte da intelligenza artificiale per ridurre i costi e rispettare tempi di produzione più rapidi. Questo solleva un interrogativo fondamentale: quanto tempo passerà prima che le produzioni creative siano interamente affidate all’IA?
Al momento, l’IA rappresenta uno strumento che permette a individui come Rootport di superare i propri limiti. L’intuizione e la creatività umane si fondono con le capacità di esecuzione offerte dall’IA, consentendo a chiunque di esprimere la propria visione, a patto di sapere gestire i limiti intrinseci delle opere prodotte dall’intelligenza artificiale.
La pubblicazione di “Cyberpunk: Peach John” si pone come un evento storico, poiché potrebbe segnare l’inizio di una nuova era nell’intrattenimento, con il pubblico pronto ad accettare opere di finzione create artificialmente. Sarà solo l’inizio di una tendenza che cambierà il volto dell’industria creativa? Saranno necessari ulteriori sviluppi prima che il pubblico accetti pienamente questa nuova forma di collaborazione tra uomo e tecnologia.