La storia di San Nicola è permeata di altruismo e generosità. Nato a Patara, in Asia Minore, visse una vita dedicata alla carità e alla protezione dei più deboli. Dopo la morte dei genitori, Nicola ereditò un grande patrimonio che decise di donare ai bisognosi, ritirandosi poi a vivere in un monastero. La sua fama crebbe, diventando presto vescovo di Myra. San Nicola fu perseguitato dall’imperatore Diocleziano e poi graziato dall’imperatore Costantino. Ma indipendentemente da ciò la sua eredità di bontà e generosità sopravvisse nei racconti popolari.
Tra le leggende più celebri che coinvolgono San Nicola, quella della liberazione di un giovane schiavo
di nome Basilio e quella del dono di una dote a tre fanciulle povere sono particolarmente amate. La sua figura divenne così iconica che molte persone in tutto il mondo continuano a celebrarlo ogni anno il 6 dicembre, con la tradizione di scambiarsi regali.La trasformazione di San Nicola nella figura di Babbo Natale come la conosciamo oggi ha avuto luogo in America nel 1809. Lo scrittore Washington Irving, nel suo “History of New York” racconta di un San Nicola più simile a un elfo che gira su una slitta volante. Questa rappresentazione segna la prima separazione da un contesto religioso, aprendo la strada a una figura più laica e adatta a diverse tradizioni culturali.
Le illustrazioni di Thomas Nast alla fine dell’Ottocento hanno contribuito a definire ulteriormente l’immagine di Babbo Natale. La Coca Cola, negli anni successivi, ha utilizzato questa immagine a livello globale nelle sue pubblicità natalizie, contribuendo a diffondere la figura di Babbo Natale come la conosciamo oggi. La sua barba bianca, la slitta trainata da renne e l’abito rosso sono diventati simboli universalmente riconosciuti della magia e della gioia del Natale, rendendo Babbo Natale un’icona intramontabile della festa più attesa dell’anno.