La Carta d’Identità Elettronica (Cie) si evolve per offrire un accesso più agevole ai servizi digitali pubblici, proponendosi come alternativa pratica alla carta fisica. Questa novità, originariamente introdotta a marzo e ora estesa dopo un periodo di sperimentazione, mira a rendere la Cie più accessibile e potenzialmente sostituire lo Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale).
Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, il Ministero dell’Interno e la Zecca dello Stato hanno annunciato che “tutti i cittadini in possesso della Cie potranno accedere ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione e dei privati semplicemente impostando online una password, senza bisogno della carta fisica a portata di mano”.
Questa evoluzione, iniziata con l’introduzione dei livelli di sicurezza 1 e 2 a fine marzo, ora consente di scegliere se continuare a utilizzare la carta fisica o optare per opzioni più semplici, come inquadrare il Qr code con l’apposita app CieID o inserire email e password, ricevendo via SMS un codice temporaneo.
La Cie ha compiuto un significativo passo avanti, permettendo ora l’accesso ai servizi digitali anche con i livelli di sicurezza 1 e 2, senza la necessità di avere sempre con sé la carta fisica e il lettore di smart card. Questo rende possibile l’accesso a servizi come l’area riservata su siti come Inps o Agenzia delle Entrate con il solo utilizzo dello smartphone.
Il governo ha sottolineato che la Cie è l’unico strumento che consente il riconoscimento fisico di una persona e offre la possibilità di firmare documenti digitali attraverso una firma elettronica avanzata, sia nell’ambito pubblico che privato. Nonostante la semplificazione, resta comunque la possibilità di utilizzare la Cie fisica per l’accesso con il livello 3 di sicurezza quando necessario.
Questa semplificazione nell’utilizzo della Cie è parte di una strategia più ampia del governo, che mira a favorire la Carta d’Identità Elettronica rispetto allo Spid, e potrebbe, in caso di successo, portare a un cambiamento nelle preferenze dell’utenza e a un possibile taglio dei finanziamenti alle aziende che gestiscono lo Spid, mantenendo la Cie come unica identità digitale.