Il Tribunale di Roma, attraverso le sentenze del 19 luglio 2023 e dell’11 settembre 2023 (n. 11547 e n. 12832), ha nuovamente affrontato il tema delle frodi informatiche, concentrandosi sulla Sim Swap Fraud. In entrambi i casi, il Tribunale ha accertato la responsabilità dell’operatore telefonico, richiamato dalla banca in relazione a prelievi illeciti effettuati attraverso un conto corrente. La truffa non sarebbe stata possibile senza l’intervento sui telefoni degli utenti.
Le sentenze sottolineano la condotta negligente dell’operatore telefonico, che ha effettuato una verifica superficiale dell’identità richiedente la sostituzione della SIM. Queste decisioni sono significative in quanto evidenziano una responsabilità spesso ignorata dagli operatori e riconosciuta solo con l’intervento delle banche.
L’equilibrio tra responsabilità di banche e operatori telefonici nelle frodi informatiche
Le due situazioni analizzate sono simili: utenti con rapporti di conto corrente lamentano il coinvolgimento in frodi informatiche attraverso la sostituzione fraudolenta della SIM. La banca contesta le domande degli utenti e chiede il rigetto, sostenendo la colpa dei clienti. Successivamente, la banca coinvolge l’operatore telefonico, accusandolo di aver rilasciato un duplicato della SIM senza una verifica adeguata dell’identità.
Il Tribunale riconosce la responsabilità dell’operatore telefonico in modo esclusivo in un caso e concorrente nell’altro. Le decisioni sottolineano l’obbligo di identificazione del cliente durante la sostituzione della SIM, simile a quello richiesto durante l’attivazione. La delibera AGCOM 86/21/CIR rafforza questa necessità, affermando che la richiesta di cambio della SIM può essere effettuata solo dal titolare e che il fornitore deve identificare chi richiede la sostituzione acquisendo documenti specifici.
La Sim Swap Fraud nel contesto legale, normative e prospettive future
La sentenza evidenzia un problema più ampio: gli operatori telefonici spesso calcolano i costi e i benefici dell’adeguamento solo quando il costo di una responsabilità accertata supera quello dell’adeguamento tecnico. Questa situazione richiama l’attenzione sulla necessità di regolamentazioni più severe e sanzioni più forti per garantire la sicurezza dei dati e proteggere i consumatori.
Queste sentenze mettono in luce la responsabilità degli operatori telefonici nella Sim Swap Fraud, sottolineando l’importanza dell’identificazione durante la sostituzione della SIM. Riflettono anche la necessità di un cambiamento normativo più ampio per affrontare le sfide crescenti legate alla sicurezza informatica e alla protezione dei dati personali.