Nella vigilia di Natale, un magnifico filamento magnetico ha scosso l’emisfero settentrionale del Sole, dando vita a un’espulsione di massa coronale (CME) diretta verso lo Spazio. Secondo le previsioni della NASA, la maggior parte di questa emissione passerà a nord della Terra, ma non tutta. I modelli indicano che potremmo incrociare i bordi di questa CME il 27 dicembre, con la possibilità di tempeste geomagnetiche minori di classe G1, come riportato dal sito SpaceWeather.com gestito dall’astrofisico Tony Phillips.
I filamenti, lunghe strutture sottili che danzano sulla superficie solare, rappresentano regioni di gas densi e relativamente freddi, plasmate dagli intensi campi magnetici solari. La loro apparente oscurità è dovuta alla temperatura inferiore rispetto alle zone circostanti. In certe circostanze, questi filamenti possono innescare eruzioni di materiale solare nello Spazio.
L’espulsione di massa coronale, conosciuta come CME, è un fenomeno in cui la corona solare emette una quantità significativa di materiale, principalmente sotto forma di plasma costituito da elettroni e protoni. Quando questa nube di plasma raggiunge la Terra, può interferire con la sua magnetosfera, la regione attorno al pianeta influenzata dal campo magnetico terrestre.
I brillamenti solari, eventi improvvisi e intensi sulla superficie solare, generano flussi di particelle ad alta energia. In alcuni casi, queste particelle vengono proiettate nello Spazio, a volte in direzione della Terra. Quando queste particelle impattano sulla magnetosfera terrestre, questa subisce una forte perturbazione, potenzialmente causando blackout temporanei nelle reti elettriche e nei sistemi satellitari di comunicazione. Un effetto collaterale ben noto di queste tempeste geomagnetiche è la manifestazione delle aurore polari.
Mentre la Terra si prepara ad attraversare i confini di questa CME solare alla fine di dicembre, gli scienziati monitorano attentamente l’evento per comprendere meglio il suo impatto potenziale. Le tempeste geomagnetiche ci offrono uno spettacolo celeste affascinante, ma con esse arrivano anche delle sfide tecnologiche da affrontare. La nostra dipendenza sempre crescente dalla tecnologia rende cruciale la comprensione e la gestione di tali fenomeni solari per preservare l’affidabilità delle nostre reti e infrastrutture.