Il Laboratorio IBM Research di Zurigo, primo centro IBM fuori dagli USA, si posiziona all’avanguardia nella ricerca su intelligenza artificiale e Quantum Computing. Diretto da Alessandro Curioni, il laboratorio si concentra su progetti di Accelerated Discovery e Security, raccogliendo ricercatori internazionali. Curioni, vincitore del Gordon Bell Prize nel 2013 e 2015, ha contribuito significativamente al progresso in ambiti come la sanità, l’aerospazio e l’industria elettronica.
Quantum Computing: gli elementi chiave
Il laboratorio ha sviluppato tecnologie rivoluzionarie, come il Microscopio a Effetto Tunnel, essenziale nella nanotecnologia, e ha conseguito riconoscimenti come il Nobel per la Superconduttività ad Alte Temperature. Oggi, l’intelligenza artificiale aiuta nell’analizzare enormi quantità di dati per estrarre conoscenza e favorire decisioni più informate, grazie a sistemi di apprendimento autonomo dai dati.
Il Quantum Computing rappresenta una svolta, operando su “qubit” anziché bit, e aumentando enormemente la capacità di elaborazione. Ciò ha impatti significativi in diversi campi, dalla simulazione di proteine alla progettazione di farmaci e materiali, e nel trattamento di dati complessi. Un elemento chiave è il sistema di raffreddamento per mantenere uno stato quantistico stabile.
All’interno del centro, progetti diversificati includono lo studio della crittografia per la sicurezza informatica, la ricerca sulla resistenza delle chiavi crittografiche contro i futuri attacchi quantistici, e lo sviluppo di nuovi algoritmi crittografici. Un altro ambito di interesse è la chimica, dove l’intelligenza artificiale gestisce un laboratorio automatizzato per la sintesi molecolare, riducendo la necessità di interventi umani e migliorando la sicurezza.
Il laboratorio di chimica, guidato da ricercatori italiani, ha sviluppato un prototipo di laboratorio controllato dall’intelligenza artificiale, che automatizza la sintesi di molecole. Questa piattaforma, simile a un “ChatGPT della chimica”, è utilizzata globalmente, permettendo ai chimici di concentrarsi su compiti più intellettualmente stimolanti.
Un’innovazione notevole è il progetto Hypertaste, che mira a digitalizzare i sensi dell’olfatto e del gusto, utilizzando il machine learning per analizzare e identificare liquidi complessi. Questo sistema può avere applicazioni in diversi settori, dalla verifica della qualità del vino alle analisi cliniche. Il centro ospita anche un laboratorio di nanotecnologie, che collabora con il Politecnico Federale di Zurigo. Qui, gli scienziati lavorano su dispositivi nanoscopici e studiano la miniaturizzazione dei transistor per aumentarne l’efficienza e la potenza di calcolo.
Infine, la ricerca sui nastri magnetici per l’archiviazione dei dati è fondamentale per i grandi data center, offrendo una soluzione sicura e duratura. Questa tecnologia, meno costosa e più ecologica degli hard-disk, continua a evolversi per migliorare la capacità e la velocità di trasferimento dei dati.