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Sapete chi è il personaggio dell’anno? Spoiler, non è umano

Il personaggio dell’anno che sta per concludersi, senza alcun dubbio, è l’intelligenza artificiale. L’AI emerge come protagonista globale del 2023 e probabilmente lo sarà anche per quelli a venire.

Il 2023 è stato caratterizzato da un dialogo incessante sull’intelligenza artificiale e sulla sua crescente presenza nella vita quotidiana. L’AI, che ha intrapreso il suo percorso da diversi anni, ed ora si presenta come la vera celebrità, con i robot come suoi devoti seguaci. Persino le forze dell’ordine adottano robot come Saetta, un carabiniere a quattro zampe, dimostrando una professionalità, fedeltà e precisione inaspettate. Questo evidenzia un cambio di paradigma nella percezione stessa dell’AI.

L’AI è il vero personaggio dell’anno

L’intelligenza artificiale con la sua crescente egemonia intellettuale è diventata il fulcro delle discussioni contemporanee, con la sostituzione graduale delle funzioni umane con quelle artificiali. Questo processo, ovviamente, porta ad una serie di preoccupazioni che riguardano la possibilità che gli esseri umani possano diventare dipendenti superflui per l’AI. Infatti, la prospettiva di diventare dipendenti da questa nuova tecnologia solleva anche una serie di domande etiche e filosofiche sull’evoluzione stessa degli esseri umani nel futuro. Alcuni individui, probabilmente più catastrofici, temono che possa essere l’uomo stesso a fornire all’AI il mezzo per rendere gli uomini obsoleti e quindi cancellabili.

Dunque, la paura di molti è quella di assistere ad un passaggio graduale dall’umano-naturale all’artificiale-tecnologico, con l’AI che prende il posto dell’umanità. Riflettendoci, la preoccupazione principale non è l’AI in sé, bensì la nostra incapacità di governarla e guidare il progresso. Il rischio è che, una volta che questo switch off avverrà, perderemo la capacità critica e previsionale, diventando spettatori impotenti del nostro stesso destino.

C’è invece chi sostiene che l‘umanità avrà solo da guadagnare da questa transizione verso l’intelligenza artificiale. Questo perché si potrà scaricare sulle spalle dell’AI compiti ingrati e funzioni complesse. Quindi la vita di tutti gli esseri umani potrebbe essere notevolmente agevolata dall’intervento di questa tecnologia in divenire. Non è possibile non riconoscere i benefici e i progressi straordinari apportati dall’AI. È importante però trovare un modo per governare e integrare saggiamente l’intelligenza artificiale nella società umana. Mentre si celebra l‘AI come personaggio dell’anno, è imperativo affrontare queste sfide con saggezza e responsabilità per plasmare un futuro in cui umanità e intelligenza artificiale possano coesistere in armonia.

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Pubblicato da
Margareth Galletta