Il mondo dell’intrattenimento spesso si trova coinvolto in cause legali, ma nel 2018 una situazione particolare ha visto una celebre serie di Netflix, “Le terrificanti avventure di Sabrina”, protagonista di una causa curiosa. L’accusatore in questo caso è stato il Tempio Satanico, un’organizzazione religiosa che, nonostante il nome, si propone di difendere la separazione tra Stato e Chiesa.
In un contesto dove la serie Netflix ruota attorno a una protagonista che è letteralmente la figlia del diavolo, impegnata nella lotta per la libertà e l’emancipazione femminile, la causa diventa ancor più straordinaria. Sebbene si potrebbe pensare che la serie e il Tempio Satanico abbiano molte affinità, data la tematica centrale della ribellione contro l’autorità e l’ingiustizia, la vertenza legale si è concentrata su un dettaglio specifico: la raffigurazione della statua di Baphomet.
Il duello legale tra il mondo infernale e lo streaming Netflix
La statua, basata su un disegno dell’occultista francese del XIX secolo Eliphas Levi e realizzata dall’artista newyorkese Mark Porter su commissione del Tempio Satanico, è apparsa nella serie senza l’autorizzazione dell’organizzazione religiosa. Lucien Greaves, cofondatore e portavoce del Tempio Satanico, ha evidenziato la somiglianza tra la statua autorizzata e quella utilizzata nella serie, sottolineando il presunto danno causato all’immagine del loro simbolo sacro.
La causa, che ha richiesto oltre 150 milioni di dollari per violazione del copyright e del marchio, non era basata sulle credenze religiose, ma sull’uso non autorizzato dell’immagine della statua. Il Tempio Satanico ha affermato che la serie associava la statua di Baphomet al male, danneggiando la reputazione dell’organizzazione.
Variety ha riportato il 21 novembre 2018 che le due parti hanno raggiunto un accordo, riducendo la richiesta di risarcimento da parte del Tempio Satanico a 50 milioni di dollari. L’accordo prevedeva che Netflix riconoscesse la somiglianza nella statua di Baphomet utilizzata nella serie nei titoli di coda degli episodi già girati.
Quando la sacralità incrocia l’intrattenimento
L’interessante sviluppo di questa controversia ha messo in evidenza il delicato equilibrio tra libertà creativa e rispetto per le opere e simboli sacri. La questione va oltre le credenze religiose, toccando il cuore delle questioni legali legate all’uso non autorizzato di opere d’arte, anche quando si tratta di simboli legati a organizzazioni religiose particolari.
La vertenza tra Netflix e il Tempio Satanico su “Le terrificanti avventure di Sabrina” si è risolta con un accordo che ha sottolineato l’importanza di riconoscere e rispettare l’originalità delle opere d’arte, anche in un contesto di intrattenimento. Una storia legale insolita che ha evidenziato l’importanza della tutela artistica anche in produzioni cinematografiche e televisive.