Il 2024 ha iniziato la sua corsa, ma per gli automobilisti italiani, le strade autostradali si presentano con un’inaspettata sorpresa: dal 1 gennaio sono entrate in vigore le nuove tariffe autostradali, un inevitabile adattamento dovuto all’incessante avanzare dell’inflazione. La notizia è stata comunicata dal Governo Meloni, che ha approvato nel suo ultimo consiglio dei ministri del 2023 il decreto Milleproroghe, inserendo al suo interno i rincari autostradali. L’aumento si attesta al 2,3%, corrispondente all’indice d’inflazione NADEF previsto per l’anno in corso.
Aumento delle tariffe autostradali senza contropartite
Le previsioni iniziali oscillavano tra un possibile aumento compreso tra il 2% e il 2,5%, e la decisione finale ha confermato queste aspettative, stabilendosi al 2,3%. Un incremento che ha immediatamente sollevato polemiche e proteste delle associazioni a tutela dei consumatori, portando alla ribalta il Codacons, guidato da Carlo Rienzi.
Le reazioni sono state contrastanti, ma tutte concordano su un punto: gli italiani, già provati dagli aumenti in settori come Rc Auto, telefonia e alimentari, devono ora fare i conti con ulteriori rincari autostradali. Carlo Rienzi ha annunciato che, in seguito agli aumenti nei settori di Rc Auto, telefonia e alimentari, i cittadini italiani dovranno affrontare ulteriori incrementi delle tariffe autostradali a partire dall’1 gennaio 2024, un’ulteriore voce di spesa che inciderà sulle tasche dei consumatori.
La critica principale si concentra sulla mancanza di un correlativo miglioramento dei servizi autostradali. Le associazioni sottolineano che non sembra esservi un impegno tangibile a destinare il gettito extra a progetti o lavori volti a migliorare le condizioni delle strade. Carlo Rienzi ha tuonato contro questa situazione, affermando: “A fronte dei gravi disservizi registrati sulle autostrade nel 2023, i prezzi sarebbero dovuti scendere“.
Aumenti, polemiche e aspettative
Il 2024 inizia con un’ombra di incertezza sulle strade autostradali italiane. Gli automobilisti, già alle prese con gli effetti dell’inflazione su vari settori, si trovano ora a dover affrontare un aumento dei costi di pedaggio senza un chiaro vantaggio in termini di servizi. Rimane da vedere come questa decisione influenzerà l’atteggiamento dei consumatori e se il governo prenderà in considerazione ulteriori misure per bilanciare gli aumenti tariffari con la necessità di garantire servizi di qualità sulle strade autostradali del paese.