Secondo le stime di Assoutenti, le famiglie italiane dovranno affrontare un incremento complessivo di ben 770 milioni di euro, coinvolgendo operatori noti come TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, e PosteMobile, per citarne alcuni. Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, ha dichiarato che già gli aumenti annunciati dagli operatori potrebbero portare a un incremento annuo fino a 60 euro per ciascuna utenza. Tale cifra non tiene conto di eventuali adattamenti all’inflazione che potrebbero essere applicati in base alle clausole contrattuali.
Melluso ha sottolineato che la spesa complessiva potrebbe raggiungere la notevole cifra di 770 milioni di euro nel 2024, se si considerano anche gli adeguamenti tariffari legati all’inflazione, stimati tra i +27 e i +30 euro annui per famiglia. Questi aggiustamenti potrebbero impattare significativamente sui bilanci delle famiglie italiane, creando una situazione economica più difficile per molti.
L’analisi di Assoutenti si concentra su diverse compagnie, tra cui TIM, Vodafone, WindTre, Fastweb e PosteMobile. Gli aumenti previsti riguardano diverse categorie di servizi, come la rete fissa, mobile e internet. Ad esempio, TIM ha annunciato che dal 1 gennaio 2024, il costo mensile per la copia della fattura in forma cartacea per i clienti di rete fissa passerà da 3,90 a 4,95 euro (IVA inclusa). Allo stesso modo, Vodafone
ha dichiarato un aumento di 1,99 euro al mese per alcune offerte a partire dal primo rinnovo successivo al 13 gennaio 2024.WindTre ha programmato un aumento di 2 euro al mese per alcune offerte di rete fissa a partire dal 1 gennaio 2024. Anche Fastweb non è da meno, con aumenti mensili che varieranno tra 0,01 euro e 4,49 euro per alcuni clienti a partire dal 1 gennaio 2024. Infine, PosteMobile ha comunicato che l’offerta Casa Web passerà da 19,90 euro a 22,90 euro al mese, comportando un aumento di 3 euro al mese a partire dal 1 gennaio 2024.
Da notare che, oltre agli aumenti programmati, gli operatori potrebbero applicare ulteriori aggiustamenti legati all’inflazione. Queste “clausole ISTAT“, secondo le nuove norme dell’AGCOM, non permettono ai consumatori di rescindere il contratto nel caso in cui siano incluse. L’AGCOM ha però stabilito che in contratti che non prevedano tali meccanismi, l’applicazione delle clausole può avvenire solo previa esplicita accettazione scritta da parte degli utenti finali.
In particolare, TIM ha annunciato un aumento del canone mensile di alcune offerte di rete fissa a partire dal 1 aprile 2024, in base all’indice di inflazione (IPCA) rilevato dall’ISTAT, maggiorato di un coefficiente pari al 3,5%. Nel caso di WindTre, è prevista la possibilità di aumentare le tariffe entro il primo trimestre dell’anno in base alla variazione dell’indice FOI rilevato dall’ISTAT, con un rincaro minimo del 5%.