Il cambiamento di rotta di Vodafone è stato innescato dall’arrivo di Margherita Della Valle come CEO lo scorso aprile. Della Valle ha avviato una revisione strategica delle partecipazioni, cedendo le attività in Ungheria, consolidando l’alleanza con Three nel Regno Unito e vendendo la branca spagnola a Zegona. La pressione di mercato rimane però comunque elevata, con il titolo Vodafone che ha subito una perdita del 17% rispetto all’anno precedente. La proposta di Iliad di creare una joint venture con Vodafone per combinare le attività italiane ha aggiunto ulteriore complessità al quadro.
I dettagli della proposta di Iliad includono un investimento di 8,5 miliardi di euro per una fusione al 50%. Ci sono però due dettagli che minacciano
l’operazione: la distanza nelle valutazioni degli asset e il meccanismo di opzioni call sulla partecipazione di Vodafone nella newco. In questo contesto, emerge l’interesse di Swisscom, la casa madre di Fastweb, che potrebbe sfruttare il divario di valutazione per inserirsi nella joint venture proposta da Iliad.Per quanto riguarda WindTre ed Eqt, l’accordo per l’acquisizione del 60% della nuova società è fissato per il 12 febbraio. Le trattative con Iliad e Fastweb per la condivisione del 5G hanno però incontrato ostacoli, creando un’impasse che potrebbe influenzare l’evolversi dell’operazione. Inoltre, la questione Zefiro, la joint venture tra WindTre e Iliad, complica ulteriormente le cose, con Iliad che potrebbe dover uscire da Zefiro in caso di accordo con Vodafone.
Guardando al futuro, anche TIM si inserisce nel risiko, avendo ottenuto l’approvazione del suo consiglio di amministrazione per una massiccia operazione di scorporo e vendita della rete. Questa mossa coinvolge l’ex monopolista, Kkr e il Mef, il che potrebbe portare a ulteriori cambiamenti nel panorama delle telecomunicazioni italiane.