Durante la conferenza stampa tenutasi ieri, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha affrontato diverse questioni legate all’Intelligenza Artificiale (IA), esprimendo sia preoccupazioni che chiarendo la sua posizione sulla Commissione Algoritmi. Quest’ultima, fino ad oggi presieduta dall’ex presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, ha suscitato polemiche e ironie sul web, principalmente per la sua età.
Meloni ha voluto sottolineare che la nomina di Amato non è stata una sua iniziativa, ma è stata effettuata da Alberto Barachini, sottosegretario di Palazzo Chigi, già a ottobre. Barachini aveva annunciato che Amato avrebbe presieduto il gruppo di studio incaricato di valutare l’impatto dell’IA sull’editoria e l’informazione. La decisione aveva già provocato irritazione nelle scorse settimane, ma la questione era sembrata risolta.
Durante la conferenza stampa, Meloni è stata nuovamente interrogata sulla nomina di Amato. Ha chiarito che non è stata un’iniziativa sua, ribadendo la posizione già espressa da Amato in precedenti dichiarazioni a Repubblica sul rapporto tra Governo e Corte Costituzionale.
Nella giornata successiva, Giuliano Amato ha rassegnato le dimissioni dalla Commissione Algoritmi, dichiarando che “è una commissione della presidenza del Consiglio, e visto che la mia nomina non risulta essere un’iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz’altro l’incarico. Peccato, ci perdono qualcosa… Ma a me semplificherà la vita”. La decisione di Amato pone ora l’interrogativo su chi prenderà il suo posto all’interno della Commissione.
Questo episodio evidenzia la complessità e la delicatezza delle nomine in ambito istituzionale, soprattutto quando si tratta di incarichi che riguardano tematiche come l’Intelligenza Artificiale, suscettibili di implicazioni significative per la società. La trasparenza e la chiarezza nel processo decisionale diventano fondamentali per evitare malintesi e controversie, garantendo la fiducia del pubblico nelle istituzioni.