Dal 1° gennaio 2024, TIM ha deciso di incrementare il costo mensile della spedizione a casa della fattura cartacea per i clienti della rete fissa. Questo cambiamento comporterà un aumento di oltre 1 euro al mese, portando il costo totale a 4,95 euro, IVA inclusa. La decisione dell’operatore telefonico ha generato interesse ed è legata a ragioni pratiche ed ambientali.
TIM mira a incentivare i clienti a passare dalla fatturazione cartacea a quella digitale per rendere le operazioni più pratiche e sostenibili dal punto di vista ambientale. L’obiettivo è ridurre l’uso della carta, il consumo energetico e la produzione di CO2 associati alla spedizione di bollette cartacee. L’avviso dell’aumento della tariffa è stato comunicato a tutti i clienti che ricevono la fattura cartacea entro la fine di novembre dell’anno precedente. La mossa della TIM era piuttosto prevedibile considerando le azioni delle differenti aziende nel cercare di ridurre la produzione di rifiuti. Inoltre, la versione della fattura in digitale semplifica di molto i processi. Tuttavia, è da considerare che molti clienti italiani, soprattutto anziani, non hanno le conoscenze e le capacità di gestire pagamenti solo in modo virtuale.
Alternativa alla Fatturazione Cartacea TIM
TIM propone ai clienti l’alternativa del “Conto Online”
, un servizio gratuito che
elimina completamente i costi di addebito associati alla spedizione della fattura cartacea. Attivando questo servizio, i clienti riceveranno le fatture esclusivamente in formato digitale, eliminando la necessità della versione cartacea. Oltre al
risparmio economico di quasi 60 euro all’anno, questa transizione è presentata come un contributo significativo all’ambiente in termini di sostenibilità.
Il nuovo costo mensile per la spedizione a casa della fattura cartacea delle offerte telefoniche TIM sarà applicato a partire già da questo mese. Se non si dovesse essere d’accordo con il gestore, e si rifiutasse tale aumento, si può decidere di esercitare il diritto di recesso. TIM offre ai clienti la possibilità di rescindere gratuitamente il contratto entro il 31 gennaio 2024, fornendo loro un periodo di adattamento e scelta tra le opzioni disponibili. In una realtà in cui il digitale la fa da padrona, era logico che avvenisse tale passaggio. Lo scotto, come anticipato, lo paga chi non è riuscito a stare al passo con il progresso tecnologico o chi non ha qualcuno che possa aiutarlo.