Camminare e correre sono entrambe attività benefiche, ma è interessante analizzare quale delle due contribuisca maggiormente alla longevità e al benessere generale. Queste influenzano positivamente la forma fisica e migliorano l’efficienza cardiopolmonare, ma differiscono in termini di intensità e impatto sul corpo.
Valutazione della forma fisica: Il test VO2 max, che misura il massimo consumo di ossigeno durante l’esercizio intenso, è un indicatore fondamentale della forma cardiorespiratoria. Studi hanno dimostrato che anche piccole attività fisiche, come camminare a passo lento, migliorano il VO2 max rispetto a uno stile di vita sedentario. Tuttavia, camminare più velocemente eleva ulteriormente il VO2 max, passando da un’attività leggera a moderata.
Efficienza della corsa: La corsa richiede più energia e forza rispetto alla camminata, poiché implica una serie di salti con sollevamento alternato dei piedi. Anche una corsa lenta per i principianti rappresenta un esercizio più intenso rispetto alla camminata, classificandosi come un’attività vigorosa.
Benefici della corsa per la longevità: Rispetto alla camminata, la corsa sembra offrire maggiori benefici per la longevità. Le linee guida internazionali suggeriscono 150-300 minuti settimanali di attività aerobica moderata o la metà del tempo per attività più intense come la corsa. Ricerche hanno evidenziato che brevi sessioni regolari di corsa possono estendere la vita quasi quanto camminate più lunghe.
Effetti collaterali della corsa: Nonostante i benefici, la corsa può avere effetti collaterali, soprattutto a livello del tessuto connettivo, e può non essere adatta a tutti. Gli infortuni sono più comuni tra i corridori rispetto ai camminatori. È importante abituare gradualmente il corpo alla corsa per minimizzare i rischi.