L’intera vicenda ha avuto inizio con un incidente apparentemente insignificante: un gruppo di adolescenti che si rifiutava di lasciare un centro commerciale. Questo evento ha costretto le autorità della città di Miami ad intervenire e a chiudere temporaneamente alcune attività commerciali per gestire la situazione.
Cosa c’entrano in tutto questo gli alieni? La narrazione dei fatti si è distorta quando un video ha iniziato a circolare online. Le immagini diffuse, infatti, mostrando un’ombra misteriosa che si muoveva vicino alle auto della polizia.
Questo video, interpretato in modo errato da alcuni utenti, è diventato il catalizzatore perfetto per la teoria degli alieni. L’ombra, che sembrava aliena a prima vista, è stata invece, successivamente, identificata dalla polizia di Miami come semplicemente la silhouette
di una persona che camminava nelle vicinanze. A prova di ciò, un secondo video, che mostrava agenti di polizia in azione, non forniva alcuna evidenza di presenze extraterrestri sul posto. Dunque, la storia degli alieni avvistati a Miami si rivela essere, purtroppo, una “balla galattica” priva di basi concrete.Nonostante ciò, ignorando le smentite e le chiare spiegazioni delle autorità, la teoria degli alieni ha continuato a guadagnare terreno online, alimentata da account che diffondevano disinformazione. Questo tipo di fenomeni è particolarmente diffuso su piattaforme come TikTok, dove il fact-checking risulta difficile da effettuare in modo efficace, come provato anche da studi effettuati in materia.
Questo particolare episodio, anche se rivelatosi solo una fake news risulta particolarmente importante. Infatti, la velocità con cui la disinformazione si è diffusa è un avvertimento sulla necessità di affrontare tempestivamente e con fermezza storie sensazionalistiche prive di fondamento.
Il fantomatico arrivo degli alieni a Miami mette in luce la vulnerabilità delle persone di fronte alla disinformazione e la necessità di promuovere la cultura del fact–checking per evitare la diffusione di notizie infondate.