A quanto pare le grane per Apple non sembrano essere terminate, sembra infatti in arrivo una possibile causa da parte dell’Antitrust degli Stati Uniti a causa di un sottile ma implicito atteggiamento decisamente oppressivo verso i propri consumatori legato a come l’azienda obblighi in modo diretto questi ultimi a investire ingenti somme di denaro nell’hardware e nel software di Apple stessa in un ecosistema chiuso e che penalizza la concorrenza.
Ma in che senso ?
Quello che le autorità sembrano contestare ad Apple sia la presenza di un’impostazione troppo penalizzante verso la concorrenza in alcuni rami software ed hardware, ad esempio l’impossibilità di utilizzare iMessage su altri device non Apple, o la presenza di una corsia preferenziale verso gli Apple Watch con dunque una peggiore integrazione degli altri wearable con delle limitazioni ad esempio nella geolocalizzazione, il tutto dunque che definisce un modello di ecosistema consolidato ma allo stesso tempo stringente.
Per il Dipartimento di Giustizia si tratta di pratiche anti-concorrenziali che però danneggerebbero in primis il consumatore limitando la sua possibilità di scelta, una possibile decisione in merito è attesa verso la metà del 2024, influiranno sicuramente l’arrivo della USB C e l’attivazione del sideloading, segni di apertura di Apple, al momento però l’Antitrust si sta limitando a raccogliere dati e prove.
Sicuramente si tratta di una bella gatta da pelare dal momento che Apple ha sempre fatto tesoro del suo atteggiamento d’elite nella cerchia dei suoi dispositivi, uno stravolgimento sembra però imminente, le sue politiche chiuse potrebbero dover cambiare filosofia tra sei mesi.