DJI, il principale produttore mondiale di droni civili, ha annunciato un importante passo avanti nella sicurezza dei voli. Esso ha infatti introdotto le Zone Geografiche UAS ufficiali nei suoi sistemi GEO. Questa novità è conforme alla normativa europea sui droni emanata dall’EASA. Specificamente al regolamento 947/2019, e promette una maggiore libertà di volo per i piloti di DJI.
L’aggiornamento è già attivo in diversi Paesi europei, tra cui Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Germania, Irlanda, Francia, Lituania, Svizzera e Regno Unito. Queste ultime hanno implementato mappe geografiche conformi agli standard Eurocae ED-269. Gli altri Paesi sotto la giurisdizione EASA, inclusa l’Italia, invece, seguiranno presto.
Per gli utenti di droni DJI marcature C1, C2 e C3,
l’installazione dell’ultima versione delle mappe geografiche UAS nazionali è obbligatoria, al fine di evitare sanzioni. Invece, per i droni Open Category, l’uso di questo sistema è facoltativo, permettendo agli operatori di consultare le mappe in modo tradizionale.Contrariamente alle vecchie No-Fly Zone non ufficiali, il sistema GEO di DJI non bloccherà più i droni, ma si adeguerà alle restrizioni e limitazioni indicate dalle autorità aeronautiche attraverso le Zone Geografiche UAS ufficiali. Al momento, l’Italia sta lavorando duramente per rendere disponibili ufficialmente le zone geografiche UAS nazionali, semplificando così le operazioni di volo per i piloti di droni DJI. In assenza del file JSON, o nel caso di dispositivi sprovvisti di questo sistema, le mappe UAS nazionali possono essere consultate tramite il rinomato sito d-flight dell’ENAC.