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Recensione BYD Atto 3: l’autonomia è il suo punto forte

BYD Atto 3 è la nuova vettura elettrica di una casa automobilistica cinese, da poco arrivata sul mercato italiano, con numeri mondiali davvero incredibili, tanto da aver superato Tesla (per quanto riguarda le vendite) nel quantitativo di vendite. Scopriamola meglio da vicino con la nostra recensione completa.

 

Design

BYD, acronimo di Build Your Dreams, ha lanciato non troppo tempo fa la Atto 3, una vettura disponibile in due versioni: Comfort (quella da noi testata), con prezzo di partenza da 41’190 euro , e Design, con prezzo di partenza da 42,690 euro. La personalizzazione è davvero ridotta ai minimi termini, gli utenti possono acquistare solamente queste due configurazioni, nient’altro. Le differenze non sono così marcate, nella Comfort manca il portellone elettroattuato, il sistema di purificazione dell’aria per le PM 2.5 ed infine lo schermo di infotainment è da 12,5 pollici (contro i 15.6 pollici).

Nella parte anteriore (sulla destra anche la presa di ricarica) il logo BYD spicca al centro della vettura, con i fanali che sono un tutt’uno, un filo conduttore tra le due parti dell’auto, vanno a riprendere il mondo acquatico/oceanico, perchè esiste un modello Dolphin che è ispirato alle linee del delfino. A prescindere da ciò, il design si differenzia con linee sinuose e molto morbide, che la portano a contraddistinguersi dalle dirette concorrenti. I fari sono LED con un’ottima visione nelle ore notturne, anche se non sono Matrix. Le sospensioni anteriori sono Mac Phearson, quelle posteriori Multilink, per un peso complessivo di 1605 kg ed una buonissima tenuta di strada, oltretutto molto silenziosa.

Nel posteriore vediamo i fari LED che seguono in larghezza, con una grande scritta centrale “Build Your Dreams“, che forse stona e non avremmo voluto effettivamente vedere. Il bagagliaio, con apertura manuale, ha uno capacità di 550 litri, con possibilità di abbattere i sedili fino a raggiungere 1330 litri (e tanti spazi laterali accessori).

 

Interni e Infotainment

Il sedile anteriore è elettroattuato, risulta essere abbastanza comodo nella guida di tutti i giorni; i materiali interni sono quasi interamente plastici, che ricordano quelle del gruppo Renault, quindi di qualità (non è comunque premium) con una grande ricercatezza nel design.

Dietro il volante si trova un piccolo display a colori sul quale è possibile vedere rapidamente tutte le informazioni di stato, l’attenzione viene però attratta dal grande display centrale da 12,8 pollici con sistema su base Android e la possibilità scegliere l’orientamento in orizzontale o in verticale (funziona però solo con il sistema di base, non Android Auto o Apple CarPlay). La navigazione è fluida, senza intoppi o difficoltà di vario genere, sono presenti vari applicazioni ottimizzate correttamente, anche se l’assistente vocale è solamente in lingua inglese.

Le videocamere offrono la visuale a 360 gradi del veicolo, con immagini poco definite e ottimi sensori. Ciò che ci ha fatto storcere il naso è forse una organizzazione dei menù tutt’altro che perfetta, con difficoltà nel raggiungere determinate impostazioni e similari (problemi comunque risolvibili con gli aggiornamenti OTA). Sono disponibili due connettori fisici

, una USB-A ed una USB-C, posizionati però in malo modo (sono davvero difficili da raggiungere), con la presenza della basetta per la ricarica wireless (compatibile con Android Auto wireless). Gli altoparlanti Dyrac offrono un audio di assoluta qualità, con l’unico difetto legato alla taratura, infatti il volume al minimo è ancora troppo elevato, tanto da rendere quasi difficile il parlare all’interno della vettura.

Nella parte posteriore troviamo tanto spazio a disposizione dei passeggeri, con sedili molto comodi che lasciano un buon spazio per le gambe, anche per utenti molto alti. Sulla portiera troviamo uno dei dettagli caratteristici della vettura, infatti la maniglia sembra una chiave inglese, il meccanismo di apertura è circolare, con una serie di corde atte a fungere da contenitore inferiormente. Spicca l’assenza di un tunnel sotto i piedi, così da avere una base completamente piatta; le bocchette, anch’esse dal design caratteristico, integrano poi una USB-A ed una USB-C per la ricarica di dispositivi di vario genere.

 

Prestazioni e motore

A differenza di altri modelli dello stesso tipo, il motore di questa BYD Atto 3 è integrato direttamente sotto il cofano, come una vettura endotermica, perdendo quindi lo spazio che avrebbe potuto riservare il pozzetto anteriore. Il motore è completamente elettrico da 150kW con una coppia da 310 Nm, che però non sembra essere in grado di erogare a terra la giusta potenza, infatti da 0-100 km/h si raggiunge in 7,3 secondi. La trazione è anteriore, 204 cavalli ed una velocità massima limitata di 160 km/h. I consumi sono estremamente ridotti, grazie ad una tecnologia di batteria LFP ed un sistema proprietario (Blade Battery), si raggiungono 16 kWh ogni 100 km (e sono consumi reali anche in ciclo combinato), ricordando comunque che la batteria è da 60,48 kWh.

Il sistema di guida prevede ancora l’utilizzo di due pedali, con la giustificazione che in questo modo si vorrebbero avvicinare anche gli utenti appassionati alle auto endotermiche, sebbene comunque la progettazione single pedal sarebbe molto più comoda nell’utilizzo di tutti i giorni. Come vi abbiamo anticipato, la guida è comunque confortevole in ogni ambiente, sia urbano, che autostradale o montano, abbiamo solamente notato una leggera difficoltà nel trasporre alle ruote tutta la potenza prevista dalla vettura stessa.

 

BYD Atto 3 – conclusioni

In conclusione BYD Atto 3 è una vettura che guadagna la sufficienza, anche se necessita comunque di accorgimenti ed aggiornamenti lato software, pronti a migliorare tutte quelle piccole defezioni di cui vi abbiamo ampiamente parlato nel corso della recensione. La critica viene poi rivolta al prezzo di vendita, considerando che parte da 40’000 euro, ci saremmo aspettati un qualcosa di più, nonostante la base per migliorare ci sia.

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Pubblicato da
Denis Dosi