OpenAI ha varcato una nuova frontiera aprendo le porte al suo GPT Store, suscitando paragoni con il celebre App Store di Apple. Nonostante i problemi iniziali legati alle violazioni delle regole da parte di alcuni bot, questo segnale indica che siamo appena all’inizio delle opportunità offerte alle imprese per generare nuovi flussi di entrate.
In soli due mesi, oltre tre milioni di sviluppatori hanno creato i propri chatbot personalizzati utilizzando la tecnologia principale di OpenAI. Questi GPT personalizzati possono essere addestrati su argomenti specifici, aprendo la strada a una vasta gamma di applicazioni, dall’istruzione alla progettazione.
Lo store GPT di OpenAI però non si limita di certi a fornire una piattaforma per la ricerca di chatbot personalizzati. Esso presenta anche una “classifica della comunità“, suddividendoli in categorie come “DALL·E,
scrittura, ricerca, programmazione, istruzione e stile di vita”. Iniziative come le raccomandazioni per GPT “utili e di grande impatto” sottolineano l’attenzione di OpenAI per la qualità delle offerte presenti nello store.Per le piccole imprese orientate all’intelligenza artificiale, questo segna una svolta positiva, offrendo una prospettiva di crescita attraverso chatbot aziendali più avanzati. L’era informatica sta attraversando una fase di cambiamento radicale. La sfida ora è vedere quale hacker sarà in grado di capitalizzare al meglio queste nuove opportunità, guidando l’innovazione e ridefinendo il concetto stesso di lavoro nell’ambiente aziendale.
Insomma lo sviluppo costante dell’intelligenza artificiale, come è possibile vedere, continua ad introdurre nuove ed interessanti possibilità di utilizzo. Ad ogni modo, si tratta comunque di una tecnologia che necessita di essere continuamente controllata, onde evitare che prenda troppo il sopravvento.