ChatGPT non è in grado di fare delle diagnosi accurate lo dimostra uno studio condotto dai ricercatori del Cohen Children’s Medical Center a New York ora pubblicato sul sito di Jama Pediatrics. L’AI è stata sottoposta a 100 casi medici pediatrici pubblicati tra il 2013 e il 2023, dimostrando che la chatbot non è stata capace di diagnosticare correttamente l’83 dei casi.
Tra cui il 72 delle diagnosi era errata e l’11 erano diagnosi troppo generiche che le rendevano del tutto inutile sul punto di vista medico; tra di esse il 47 hanno riguardato lo stesso organo. I ricercatori sono rimasti molto sorpresi nel vedere la chatbot trovare difficoltà nel riconoscere le relazioni tra le varie patologie che un medico con esperienza riuscirebbe facilmente a mettere in relazione tra loro.
I ricercatori sottolineano come lo studio evidenzia un importantissimo ruolo dei medici e l’inestimabile esperienza sul campo, ma contemporaneamente identifica anche i punti cruciali che hanno messo la chatbot in grande difficoltà e i modi per trasformare questo strumento utile per l’assistenza clinica. I ricercatori sostengono che l’AI possa aver trovato difficoltà nel dare le sue analisi per due fattori, il primo è la sua difficoltà a distinguere e nel riconoscere le relazioni tra più casi medici. Il secondo fattore è la mancanza di dati medici, essendo che ChatGPT è stato possiede solo poche quantità di informazioni sul campo medico. Suggerendo la possibilità di addestrare la chatbot in modo da renderla più specifica e selettiva sulla letteratura medica accurata ed affidabile, rendendola accurata ed affidabile, anche l’accesso ai dati clinici in tempo reale.
Nonostante le difficoltà, i ricercatori ritengono che l’AI potrà diventare una risorsa preziosa nella cura clinica, per attività come la prenotazione di appuntamenti, per aiutare nell’organizzazione e nell’archiviazione di dati medici, per rispondere alle domande dei pazienti e per fornire informazioni.