La straordinaria scoperta archeologica proveniente dal sito di Shiyu, situato nella provincia di Shanxi, Cina settentrionale, risale a 45.000 anni fa e rappresenta un tesoro di innovazioni culturali e tecnologiche. Questa collezione, estratta con cura da un gruppo internazionale di ricercatori provenienti da Cina, Australia, Francia, Spagna e Germania, offre una finestra preziosa sulla vita degli antichi Homo sapiens in Asia orientale. Pubblicato su Nature Ecology & Evolution, lo studio ha identificato un assemblaggio archeologico del Paleolitico superiore caratterizzato da tecnologie avanzate, tra cui lame, punte di proiettile, trasferimenti di ossidiana a lunga distanza e l’uso di un disco di grafite perforato.
Il ricercatore Yang Shixia, dell’Istituto di Paleontologia dei Vertebrati e Paleoantropologia dell’Accademia Cinese delle Scienze, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta. La collezione comprende utensili sviluppati con maestria, tra cui punte Levallois, punte di proiettile con codolo ed elsa, con evidenze di fratture da impatto. Questi reperti, uniti al recupero di un osso cranico umano, forniscono informazioni vitali sulla migrazione dell’Homo sapiens in Asia orientale circa 45.000 anni fa.
Gli esperti hanno datato con precisione il sito di Shiyu tra 45.800 e 43.200 anni fa, utilizzando metodi al radiocarbonio. La cultura materiale avanzata degli antichi abitanti di Shiyu emerge attraverso l’analisi integrata dei fossili
di mammiferi e l’usura degli utensili in pietra. La tafonomia dei fossili suggerisce che gli abitanti erano cacciatori di cavalli, capaci di utilizzare punte di proiettile per cacciare ed abbattere selettivamente equidi adulti.La diversificata collezione di manufatti in pietra, tra cui raschiatoi e punteruoli del Paleolitico superiore, insieme a punte Levallois del Paleolitico medio, testimonia una cultura ricca e avanzata. Il trasporto a lunga distanza di ossidiana, proveniente da fonti distanti centinaia di chilometri, evidenzia strategie sofisticate di approvvigionamento delle risorse e abilità migratorie avanzate.
L’analisi completa del sito di Shiyu suggerisce un processo di creolizzazione culturale, un’integrazione tra tratti ereditati e nuove innovazioni, complicando la comprensione tradizionale dell’espansione globale dell’Homo sapiens. Questa scoperta apre nuovi orizzonti nel nostro tentativo di ricostruire il passato, dimostrando quanto complesso e interconnesso sia stato il percorso evolutivo umano.
Ciò che emerge è la capacità di adattamento e innovazione delle popolazioni antiche di Shiyu, che hanno sviluppato una cultura avanzata in armonia con il loro ambiente. Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione della storia umana, ma ci invita anche a riflettere sulla continua complessità delle società umane nel corso del tempo e sulla necessità di approcci integrati per esplorare le tracce del nostro passato.