L’annuncio preliminare di questa funzione è stato fatto dallo sviluppatore Dylan Roussel, che ha condiviso un post su X. Secondo quanto riportato, l’AI generativa di Imagen 2 consentirà agli utenti di Google Bard di creare immagini accattivanti in modo semplice e intuitivo. Per utilizzare il modello, gli utenti devono inserire alcune parole chiave o prompt in inglese. In questo modo l’AI inizierà a generare una varietà di opzioni visive.
La motivazione di base per l’introduzione di questa funzione è rendere più accessibile la creazione di immagini uniche senza la necessità di apprendere l’uso di software complicati
. Gli utenti hanno idee visive che desiderano realizzare, ma non sempre riescono a realizza le proprie idee, bloccati dalla complessità di strumenti di editing o dalla mancanza di competenze tecniche. L’AI generativa di Imagen 2 cerca di colmare questa lacuna, consentendo agli utenti di materializzare le proprie idee visive in pochi secondi.Il modello Imagen è già alla sua seconda generazione ed è stato precedentemente reso disponibile in Vertex AI su Google Cloud. Un filmato risalente alla sua prima iterazione mostra le potenzialità di questa tecnologia text–to–image sviluppata da Google. Questo indica una continua evoluzione e miglioramento della capacità di generazione di immagini da parte di Google. Bard, dunque, si candida a diventare uno degli assistenti virtuali più avanzati sul mercato.
L’introduzione della possibilità di creare immagini grazie all’uso dell’AI generativa in Google Bard rappresenta un passo avanti nell’evoluzione degli assistenti virtuali. In questo modo vengono offerti agli utenti nuovi strumenti creativi e facilitando l’espressione visiva. Resta da vedere come questa novità verrà accolta dagli utenti e come influirà sulla competitività del panorama dei chatbot.