Nel tumultuoso anno 2024, anche rispondere a una telefonata si rivela un’azione non priva di rischi. Le testimonianze di migliaia di consumatori italiani, vittime di truffe telefoniche perpetrate da call center irregolari, delineano una situazione allarmante con pesanti ripercussioni sui loro portafogli. La vulnerabilità sembra risiedere nella parola “sì“, una piccola risposta che apre le porte a inganni subdoli. Esploriamo come funziona questa truffa e quali precauzioni adottare per proteggersi.
L’incremento dei costi dell’energia e del gas, già di per sé oneroso, rappresenta un peso finanziario per numerose famiglie italiane, costrette a stringere la cinghia per far fronte alle spese quotidiane. La situazione si complica ulteriormente quando si aggiungono bollette esorbitanti derivanti da pratiche truffaldine orchestrate da poco raccomandabili call center. Riconoscere queste truffe non è un compito facile, specialmente per i consumatori anziani e inesperti, che rischiano di confondere una truffa telefonica con una chiamata legittima dal proprio fornitore di servizi.
Molti attribuiscono questo fenomeno, soprattutto nel settore energetico, alla fine del mercato tutelato. Con il potere decisionale ora nelle mani dei consumatori, che possono scegliere il proprio fornitore di energia, le aziende sono spinte a bombardare gli utenti con offerte allettanti, spesso attraverso call center. Se la maggior parte dei fornitori opera con onestà, non si può dire lo stesso per tutti.
Come riconoscere un tentativo di truffa? In alcuni casi, l’inganno è evidente, ma quando si parla della “truffa del sì“, la situazione diventa più subdola. Il processo inizia con una chiamata da un call center
, che pone una domanda apparentemente innocua, come “lei è il signor Mario Rossi?”. La risposta automatica di “sì” diventa il caposaldo per la truffa, in quanto viene registrata e utilizzata per attivare contratti di cui il consumatore non è a conoscenza, spesso relativi alla fornitura di gas e luce. La scoperta di questo contratto avviene solitamente con la ricezione della prima bolletta, che si rivela sorprendentemente elevata.Come difendersi da un tale inganno? In primo luogo, evitare di rispondere con un “sì“: se necessario, trovare modi alternativi per esprimere un’affermazione, come ad esempio utilizzare “esatto“. Prima di rispondere a numeri sconosciuti, è possibile cercarli online per verificarne l’affidabilità. E’ cruciale evitare di fornire dati personali, poiché un call center legittimo non dovrebbe richiederli all’inizio di una chiamata, avendoli già a disposizione. Questo vale anche per codici POD e PDR, codice fiscale e codice IBAN, a meno che non si sia certi dell’identità dell’interlocutore.
Se ci si trova già vittima di una truffa del genere, è possibile procedere inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno al fornitore, dissociandosi dal contratto attivato senza consenso. In alternativa, per evitare telefonate indesiderate, è possibile iscriversi al Registro pubblico delle opposizioni tramite il sito web dedicato, e-mail o telefono.
Il panorama delle truffe telefoniche richiede una maggiore consapevolezza e prudenza da parte dei consumatori. La truffa del sì, in particolare, sottolinea l’importanza di essere vigili nell’interazione con chiamate sospette e di adottare precauzioni per proteggere la propria privacy e i propri diritti. La tecnologia offre strumenti per difendersi, ma l’educazione e la consapevolezza rimangono le chiavi per evitare cadute in trappole telefoniche insidiose.