Le auto a marchio DR ed EVO, del Gruppo DR Automobiles Groupe, hanno conosciuto un notevole successo nel corso dell’ultimo anno, diventando una presenza significativa sul mercato automobilistico italiano. Tuttavia, dietro il boom di vendite e la promessa di auto totalmente italiane, si nasconde un’inchiesta da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
L’Autorità sta indagando sulle affermazioni della DR Automobiles Groupe, secondo cui le loro vetture sono prodotte integralmente in Italia. L’interesse dell’Antitrust è nato a seguito di ispezioni presso la sede dell’azienda e di reclami da parte dei consumatori che hanno sollevato dubbi sulla provenienza effettiva delle auto.
Informazioni fuorvianti sulle auto DR ed EVO?
Secondo le indagini in corso, sembra che l’azienda abbia rappresentato in modo fuorviante il luogo di produzione delle auto, omettendo informazioni cruciali e facendo intendere che siano prodotte in Italia, mentre potrebbero essere veicoli di produzione cinese. L’Antitrust ha dichiarato che la società avrebbe volutamente non condiviso informazioni rilevanti sulla vera origine delle auto DR ed EVO, creando una percezione ingannevole tra i consumatori. L’agenzia ha eseguito perciò ispezioni nel quartier generale della DR Automobiles s.r.l. a seguito di queste preoccupazioni.
Gli acquirenti che hanno scelto queste vetture potrebbero essersi basati sulla credenza che stessero investendo in un prodotto totalmente italiano, ma se le auto sono effettivamente prodotte in Cina, come sospetta l’Antitrust, potrebbe comportare inconvenienti significativi, specialmente per quanto riguarda i pezzi di ricambio. Molti reclami presentati dai consumatori sottolineano infatti la difficoltà nella reperibilità di componenti, con tempi di attesa eccessivamente lunghi e risposte scarse e imprecise da parte dell’azienda. Questo sta portando all’impossibilità di utilizzare i propri veicoli per un periodo prolungato, creando una situazione spiacevole.
Attualmente, le indagini sono in corso e, nel caso in cui l’Antitrust confermi le affermazioni, DR potrebbe essere sanzionata e obbligata a correggere la sua comunicazione in modo chiaro e trasparente riguardo all’origine delle sue vetture. Nel frattempo, sono in tanti coloro che si sentono ingannati. I compratori delle auto sono stati incoraggiati a presentare reclami per far sentire la propria voce e sostenere l’azione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.