Il presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen, in uno dei suoi ultimi discorsi, ha annunciato che inizierà un’indagine riguardante i sussidi statali cinesi per le aziende produttrici di automobili. Secondo Ursula infatti, proprio questi sussidi permetterebbero alla Cina di esportare i propri veicoli su mercati esteri a prezzi molto più bassi rispetto alla concorrenza.
Il 6 ottobre 2023, l’UE ha reso ufficiale l’apertura delle indagini. Queste indagini si svolgeranno appunto nelle case automobilistiche cinesi più note come BYD, Geely, e SAIC. I controlli escluderanno le aziende europee che producono in Cina. Lo scopo di questa inchiesta, è quello di verificare l’effettiva veridicità dei produttori cinesi.
La politica commerciale predatoria cinese
La Cina, come già sappiamo opera in moltissimi settori con prezzi di solito più bassi rispetto alla concorrenza. Secondo Ursula infatti, il gigante asiatico è pronto a prendersi anche il settore automobilistico, per questo L’UE sta valutando di fare dei dazi contro la Cina. Il reato che secondo l’Unione Europea la Cina sta commettendo è il “dumping di stato”, ossia la vendita di un bene su un mercato estero con un prezzo molto basso. Il sospetto è che i vari aiuti statali, hanno in realtà lo scopo di conquistare completamente il mercato occidentale, riuscendo a far calare in modo esponenziale i prezzi.
Si pensa che i dazi sulle auto prodotte in Cina ed esportate in Europa salgano fino al 27%, numeri impressionanti che porterebbero ad una maggiore valorizzazione delle vetture prodotte direttamente in Europa, o anche in Italia. Che sia anche una strategia commerciale?.