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Colossus, ecco com’era il primo computer che segnò l’andamento della Seconda Guerra Mondiale

L’agenzia di intelligence britannica GCHQ ha recentemente rivelato immagini storiche del Colossus, un computer pionieristico che ha avuto un ruolo fondamentale nella Seconda Guerra Mondiale. Questo evento ha coinciso con l’80° anniversario dell’arrivo della macchina a Bletchley Park, luogo in cui ha iniziato a rivoluzionare la crittografia e l’intelligence.

Colossus: le funzioni del pc risalente alla guerra

Il Colossus, riconosciuto come il primo computer programmabile, elettronico e digitale al mondo, fu sviluppato dai britannici durante il conflitto per decifrare i codici nazisti. Il suo obiettivo principale era quello di decifrare i messaggi radio tedeschi criptati con il cifrario Lorenz, un compito complicato a causa della complessità del sistema di cifratura tedesco. Dotato di circa 2.500 valvole, il Colossus era in grado di riconoscere schemi e svolgere analisi statistiche per determinare le impostazioni delle 12 ruote della macchina cifrante tedesca, rendendo possibile la lettura dei messaggi codificati.

Uno dei successi più significativi del Colossus fu quello di rivelare che Hitler era stato ingannato nel credere che l’invasione del D-Day degli Alleati sarebbe avvenuta a Pas De Calais invece che in Normandia. Questa informazione fu fondamentale per il successo dello sbarco in Normandia e, di conseguenza, per l’andamento della guerra.

Il Colossus fu ideato da Tommy Flowers, un ingegnere della General Post Office britannica, e si ispirò parzialmente al lavoro di Alan Turing, sebbene quest’ultimo non lavorasse direttamente al progetto. Era situato a Bletchley Park, una tenuta rurale presso Milton Keynes, che divenne il fulcro delle operazioni di decrittazione degli Alleati durante la guerra.

Nonostante la sua cruciale importanza storica, il Colossus rimase un segreto di stato per molti anni dopo la guerra, e fu solo nel 1975 che la sua esistenza fu rivelata pubblicamente. Sfortunatamente, l’originale fu smantellato dopo il conflitto per prevenire che la sua tecnologia avanzata cadesse nelle mani dell’Unione Sovietica.

Oggi, una replica funzionante del Colossus è esposta al National Museum of Computing a Bletchley Park, offrendo una visione unica di questa straordinaria macchina e del suo impatto nella storia della crittografia e dell’informatica. Inoltre, è interessante notare che il primo computer della storia è datato circa 2.000 anni fa, dimostrando quanto lontano risalgano le origini della computazione.

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Pubblicato da
Melany Alteri