La corsa di Tesla sembra essere rallentata a causa di diversi fattori. Tra questi troviamo il calo della domanda di auto elettriche, l’aumento dei tassi d’interesse e la crescente concorrenza da parte dei costruttori cinesi. Nel quarto trimestre, Tesla ha riportato risultati deludenti. Questo ha portato a un calo del valore delle azioni del 11% e a una perdita di 70 miliardi di dollari di capitalizzazione a Wall Street. Elon Musk, fondatore di Tesla, ha lanciato un allarme soprattutto sulla crescente competizione asiatica. Secondo quanto affermato da Musk, senza dazi, le case automobilistiche cinesi potrebbero superare la maggior parte dei loro concorrenti. In particolare, Musk ha citato l’azienda cinese Byd, che ha recentemente superato Tesla nell’ambito dei veicoli elettrici.
Non è da ignorare che il richiamo di Musk alla potenziale minaccia cinese assume anche una rilevanza politica. Infatti, questa contestazione coincide con la campagna presidenziale in corso negli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden ha manifestato la sua determinazione nel non permettere alla Cina di ottenere il controllo del mercato delle auto elettriche, mentre l’ex presidente Donald Trump ha proposto dazi del 10% su tutte le importazioni cinesi negli Stati Uniti. Tale contesto geopolitico aggiunge ulteriore tensione al settore automobilistico e alle dinamiche commerciali globali.
Le preoccupazioni di Elon Musk
Nel tentativo di stimolare la domanda e affrontare la crescente concorrenza, Musk ha adottato un’approccio aggressivo nel taglio dei prezzi nel corso dell’ultimo anno. Questa strategia ha però comportato una riduzione dei margini di profitto di Tesla, suscitando preoccupazioni tra gli investitori. Nonostante un utile netto nel quarto trimestre che ha superato i 7,9 miliardi di dollari, grazie a una particolare agevolazione fiscale, i ricavi sono risultati leggermente al di sotto delle aspettative degli analisti.
Il mercato azionario ha reagito negativamente ai risultati deludenti. I titoli di Tesla hanno registrato una perdita di quasi il 10%, influendo sulla tendenza positiva delle grandi società tecnologiche americane. Anche l’annuncio dell’avvio della produzione, prevista per metà del 2025, di un’auto elettrica economica di Tesla chiamata ‘Redwood‘ non è riuscito a sollevare l’entusiasmo degli investitori, contribuendo all’oscillazione negativa delle azioni.
Musk ha enfatizzato la mancanza di opportunità ovvie per una partnership con i rivali cinesi, ma ha anche riconosciuto la volontà di Tesla di condividere la sua rete di caricatori e di concedere in licenza tecnologie ad altri produttori cinesi. Questo approccio potrebbe essere una mossa strategica per consolidare le relazioni e aprire un canale di collaborazione, pur mantenendo una certa competitività. Per il momento non ci resta che attendere per vedere quali saranno i prossimi sviluppi per il mercato della mobilità elettrica.