Il nuovo Ddl arrivato in sede durante lo scorso giovedì, prevede una riforma per quanto riguarda la cybersicurezza. Le pene per gli hacker dunque saranno più dure ma questi ultimi potranno migliorarle dando una mano nella risoluzione dei problemi.
L’esempio però riguarda anche le condanne per i pubblici ufficiali o per gli addetti al pubblico servizio che entrano abusivamente all’interno di un sistema informatico: si passa dal vecchio periodo che prevedeva da uno a cinque anni di reclusione al nuovo che prevede da due a dieci anni.
“Le pene che verranno stabilite per il reato di accesso abusivo ad un qualsiasi sistema informatico o telematico, previste in modo più severo arrivando fino al doppio e con un limite massimo di 12 anni secondo quanto visto all’interno della bozza, sono ridotte del 50% al 66%
per coloro che si impegnano a prevenire ulteriori conseguenze dell’attività criminosa. Ciò include fornire assistenza concreta alle forze dell’ordine o all’autorità giudiziaria nella raccolta di prove o nel recupero dei proventi dei reati o degli strumenti utilizzati per commetterli.”La proposta legislativa in questione include anche disposizioni per promuovere iniziative volte a valorizzare l’Intelligenza Artificiale. “Il testo prevede che la promozione di tali iniziative sia prevista nelle funzioni dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Secondo la bozza, quest’ultima avrà il compito di promuovere e sviluppare iniziative, anche attraverso partenariati pubblico-privato, mirate a valorizzare l’Intelligenza Artificiale come risorsa per rafforzare la cybersicurezza nazionale. L’obiettivo è favorire un utilizzo etico e corretto dei sistemi basati su questa tecnologia.”