Le ultime ondate di licenziamenti hanno coinvolto importanti attori del settore, come Riot Games, Unity, Twitch, Thunderful Games, People Can Fly, Lost Boys Interactive e Behavior Interactive, segnalando un trend allarmante di ridimensionamento e ristrutturazione nell’industria dei videogiochi. La notizia più rilevante è giunta con la conferma dei licenziamenti nell’ambito della fusione Microsoft–Activision Blizzard, avvenuta tre mesi dopo l’approvazione ufficiale e una battaglia di 21 mesi con gli organi Antitrust internazionali.
L’industria del videogioco, che ha vissuto un boom durante la pandemia da Covid–19, ora si trova a fronteggiare sfide significative. I costi elevati, specialmente nel settore delle console e dei titoli tripla A, sembrano essere fuori controllo. La crisi dei grandi titoli narrativi con budget di centinaia di milioni di dollari ha portato a una riflessione sulla sostenibilità del modello attuale di produzione e distribuzione dei videogiochi
.Il CEO di Microsoft Gaming, Phil Spencer, ha comunicato la decisione attraverso una nota indirizzata al personale, esprimendo il dispiacere per la necessità di tali tagli. Spencer ha sottolineato il ruolo fondamentale svolto dai dipendenti coinvolti nei successi di Activision Blizzard, ZeniMax e dei team Xbox, garantendo il pieno supporto durante la transizione, inclusa la fornitura di indennità di fine rapporto conforme alle leggi locali sul lavoro. Dunque, perché questi licenziamenti? Per rispondere a questa domanda, è necessario esaminare chi sarà coinvolto e quali progetti verranno cancellati.
L’analisi più ampia rivela che questi licenziamenti si inseriscono in un trend più ampio nel settore tecnologico. Google, ad esempio, ha recentemente annunciato che i tagli continueranno anche nel 2024. Secondo il monitoraggio di layoffs.fyi, il settore tech a livello globale ha già effettuato oltre 9.500 esuberi dall’inizio dell’anno. Sebbene questo numero sia inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando le aziende tecnologiche avevano licenziato circa 38.000 dipendenti, il fenomeno sembra persistere.
La crescita dell’industria gaming sembra ora legata a una ridefinizione dei processi produttivi e distributivi. L’introduzione di nuovi approcci, che tengano conto delle mutevoli dinamiche del mercato, può essere un primo passo decisivo per rinvigorire l’intero settore.