Intelligenza artificiale INVADENTE, super multa al comune di Trento

Quello che è accaduto ultimamente presso il Comune di Trento è davvero incredibile. A quanto pare infatti sarebbe stato multato per decine di migliaia di euro a causa dell’intelligenza artificiale.

Il Comune infatti avrebbe scelto di utilizzare tale risorsa andando a violare la privacy dei cittadini, ragion per cui sarebbe arrivato il provvedimento. Si tratta di una sanzione da ben 50.000 € per aver utilizzato l’IA in maniera impropria. Questo lascia capire dunque quanto l’intelligenza artificiale possa generare delle problematiche di sicurezza e di privacy.

Intelligenza artificiale a Trento, il Garante della Privacy è intervenuto

Il Garante della Privacy si è espresso in merito alla questione analizzando perbene tutte le fattispecie in essere. Il suo giudizio è stato sfavorevole in merito alla gestione dei dati personali nei progetti di ricerca Marvel e Protector, ai quali il Comune di Trento ha fatto riferimento. Ecco i dettagli:

  • Progetto Marvel, acronimo di Multimodal Extreme Scale Data Analytics for Smart Cities Environments. Questo ha l’obiettivo di riconoscere scene audiovisive e di rilevare anche gli eventi analizzandoli autonomamente. L’attività comprende in questo caso la raccolta, l’analisi e l’estrazione di diversi dati da materiale audiovisivo multimodale in streaming, sfruttando appunto l’intelligenza artificiale. I dati, arrivano da filmati di videosorveglianza e dalle registrazioni audio che si ottengono semplicemente posizionando dei microfoni per le strade della città, in seguito tutto viene reso anonimo.
  • Progetto Protector. Questo mira a intensificare la sicurezza in prossimità dei luoghi di culto. Il progetto impiega strumenti tecnologici utilissimi per analizzare fonti eterogenee di dati, con tutti i dati delle telecamere di sorveglianza compresi ma anche riguardo a siti web e social network il tutto con il supporto dell’intelligenza artificiale. La raccolta dei dati avviene con filmati di videosorveglianza, questa volta senza audio, mentre l’analisi arriva anche a messaggi e commenti d’odio presenti sui social. L’obiettivo finale è ottenere delle informazioni di interesse per le forze dell’ordine aumentando il grado di sicurezza.
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