L’attacco devastante condotto da Hamas nel cuore di Israele il 7 ottobre 2023, con oltre 1.400 morti e 199 rapiti al momento della stesura, ha spinto lo stato ebraico a accelerare l’entrata in servizio dell’Iron Beam, un avanzato sistema di difesa basato su laser ad alta energia sviluppato da diversi anni. Questa arma, creata da Rafael Advanced Defense Systems Ltd., è progettata per integrarsi all’Iron Dome, sistema antimissile che protegge le città israeliane da razzi e proiettili d’artiglieria. Mentre l’Iron Dome intercetta bersagli mediante missili, l’Iron Beam utilizza raggi laser ad alta energia per distruggerli, focalizzandosi su minacce come droni e armi RAM all’interno di un raggio di pochi chilometri.
L’Iron Beam rappresenta una componente chiave del sistema di difesa missilistico multistrato di Israele, affiancando l’Iron Dome, gli Arrows (basati sui Patriot) e il David’s Sling. È il primo sistema del suo genere a entrare in servizio, ampliando l’arsenale difensivo del paese contro minacce moderne e difficilmente intercettabili.
Quest’arma innovativa, basata su laser ad alta energia, offre vantaggi significativi, tra cui una rapidissima velocità di ingaggio, un caricatore illimitato e costi di lancio trascurabili. Il costo per ogni colpo sparato dall’Iron Beam è di circa 2.000 dollari, in netto contrasto con i 100.000-150.000 dollari per ogni missile Tamir
utilizzato dall’Iron Dome. Questa differenza sostanziale assume importanza considerando la possibilità di attacchi in massa con armi a basso costo, come i razzi Qassam di Hamas.Il sistema si basa su un radar per individuare bersagli, un’unità di comando e controllo e un doppio sistema laser ad alta energia, capace di sparare potenti raggi laser da 100 kiloWatt. L’energia sprigionata surriscalda i bersagli fino alla distruzione, riducendo la produzione di detriti rispetto agli ingaggi esplosivi. Con un raggio d’azione massimo di 7 chilometri, può essere integrato su diverse piattaforme e persino su aerei. Una versione più compatta chiamata Lite Beam, da 7,5 kW, è in fase di sviluppo per affrontare minacce come mini-UAV e IED.
Nonostante le potenzialità innovative, l’Iron Beam è ancora un’arma sperimentale. La sua efficacia potrebbe essere influenzata dalle condizioni atmosferiche e dalla visibilità, limitazioni che potrebbero rendere il sistema più efficace in certi periodi dell’anno. Inoltre, pur avendo costi di lancio ridotti, richiede una notevole quantità di energia e deve essere protetto da interruzioni di corrente per funzionare in modo efficace.
L’entrata in servizio dell’Iron Beam rappresenta un passo significativo per Israele nel potenziamento delle proprie difese contro minacce contemporanee, tuttavia, le sfide legate alle condizioni atmosferiche e alla gestione dell’energia evidenziano la complessità e le limitazioni degli armamenti laser ad alta energia.