Infatti, l’Arpu mobile in Europa si attesta a 15 euro. Valore nettamente inferiore ai 42,5 euro degli Stati Uniti, ai 26,5 euro della Corea del Sud e ai 25,9 euro del Giappone. La situazione non migliora nel caso dell’Arpu della banda larga fissa, che è di 22,8 euro in Europa. Negli Stati Uniti invece si registra una cifra di 58,6 euro e in Giappone di 24,4 euro. Questi dati preoccupano l’Etno, che sottolinea la necessità di un’azione politica urgente per rafforzare il settore delle telecomunicazioni in Europa. L’attuale status quo, sia in termini di investimenti che di politiche, potrebbe, infatti, ostacolare l’innovazione necessaria per sostenere la crescita e l’autonomia dell’intero settore.
Un altro elemento di preoccupazione evidenziato dall’associazione è la diminuzione dei ritorni sugli investimenti. Nel 2017, i ritorni sul capitale investito erano del 9,1%, mentre nel 2022 si sono ridotti drasticamente al 5,8%. Ciò indica che le telco europee stanno trovando sempre più difficile generare ritorni adeguati
sui loro investimenti.Nel settore delle reti fisse, l’Europa ha raggiunto una copertura gigabit–capable del 79,5% nel 2023, confrontata con il 97% della Corea del Sud, l’89,6% degli Stati Uniti e l’81,4% del Giappone. La copertura Ftth (Fiber to the Home) della popolazione europea è aumentata al 63,4% nel 2023, rispetto al 55,6% dell’anno precedente. Tuttavia, Analysys Mason ha previsto che entro la fine del decennio circa 40 milioni di persone nell’Unione Europea non avranno ancora accesso a una connessione gigabit fissa.
Per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche, il rapporto del 2024 traccia i progressi del 5G standalone, dell’open ran e dell’edge cloud. Il 5G standalone sta però progredendo lentamente in Europa, con solo 10 reti su 114 implementate. A livello globale, l’Europa è in ritardo rispetto all’Asia e al Nord America anche per quanto riguarda le offerte di edge cloud. Per quanto riguarda la Ran aperta, una forma flessibile di rete di accesso radio, l’Europa ha registrato 11 sperimentazioni e distribuzioni, posizionandosi davanti al Nord America, ma dietro all’Asia e al Giappone.
Questi dati sottolineano la necessità di una politica industriale volta a sostenere l’innovazione e gli investimenti nell’ecosistema della connettività europea. Lo scopo è quello di rendere il settore delle telecomunicazioni sempre più competitivo e garantire una connettività all’avanguardia nel panorama globale delle telecomunicazioni.