Toyota, una delle principali case automobilistiche giapponesi, ha annunciato una sospensione delle spedizioni di alcuni modelli diesel destinati al mercato europeo. Questa decisione è stata presa a seguito della scoperta di presunte irregolarità nei processi di certificazione dei propulsori. Rivelando un’indagine interna che coinvolge software di gestione del motore non conformi agli standard di produzione.
Anche se l’azienda ha dichiarato che il software non sembra influire sui valori dichiarati di potenza, coppia ed emissioni, c’è però il sospetto che possa alterare l’erogazione del motore, sollevando preoccupazioni sulla performance a lungo termine.
Attualmente, i veicoli già in transito saranno consegnati regolarmente ai clienti, ma quelli non ancora spediti saranno soggetti a ulteriori controlli. Al momento, non è stata annunciata alcuna azione di richiamo ufficiale.
La sospensione coinvolge modelli iconici come la Toyota Hilux
e la Land Cruiser, insieme alle lussuose Lexus LX, tutti equipaggiati con motori 1GD 2.8, 2GD 2.4 e F33A 3.3 a gasolio. Provenienti dalle fabbriche in Thailandia e in Sud Africa per il mercato europeo, questi veicoli rappresentano circa 84 mila unità vendute dal 2020 a oggi.Questa sospensione delle spedizioni solleva domande importanti sulle possibili conseguenze a lungo termine per Toyota. La gestione della reputazione diventa fondamentale. Specialmente se consideriamo che questa situazione richiama alla memoria le indagini interne che hanno coinvolto Daihatsu, un altro marchio sotto l’ombrello di Toyota.
È rilevante osservare come l’azienda affronterà questa sfida dal punto di vista delle relazioni con i clienti. Anche se la dichiarazione rassicurante sulla consegna dei veicoli già in transito possa attenuare l’impatto immediato su alcuni clienti, il rischio di un danno reputazionale rimane.